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Basket
NBA, l’incidente che è costato la vita a Kobe Bryant è stato causato dal disorientamento nella fitta nebbia
Emergono particolari più precisi sull’incidente che il 26 gennaio scorso è costato la vita a Kobe Bryant, sua figlia Gianna Maria e ad altre sette persone. Secondo il rapporto rilasciato dalla agenzia NTSB (National Transportation Safety Board), infatti, il pilota dell’elicottero che si è schiantato nella fitta nebbia che avvolgeva le colline di Los Angeles, avrebbe riferito che il velivolo stava salendo mentre in realtà stava puntando verso terra, secondo quanto riferito dagli investigatori federali.
Ara Zobayan, questo il nome del pilota, in quei concitati momenti aveva comunicato ai controllori del traffico aereo che l’elicottero stava salendo a circa 4000 piedi per superare le nuvole, mentre, in realtà, stava puntando verso la collina dove, pochi istanti dopo, si sarebbe effettivamente schiantato nella zona di Calabasas, a nord-ovest di Los Angeles. Il rapporto della NTSB puntualizza che Zobayan potrebbe aver “frainteso” la direzione in cui stava scendendo, cosa che può accadere quando un pilota è disorientato per colpa della bassa visibilità.
John Cox, un consulente per la sicurezza aerea, ha spiegato che il percorso di volo irregolare dell’elicottero (ha rallentato, è salito, poi si è inclinato su un lato mentre scendeva rapidamente) è un segno rivelatore del fatto che un pilota sia disorientato in condizioni che rendono difficile vedere il terreno e l’orizzonte. Le 1.700 pagine di rapporti non offrono una conclusione definitiva di ciò che ha causato l’incidente, ma chiarisce comunque molti aspetti. L’NTSB ha rivelato che non si sono verificati segni di avaria del motore del velivolo e che il rotore stava girando poco prima di colpire il terreno a circa 296 km/h. L’impatto ha causato un vero e proprio cratere e ha sparso i detriti del relitto (che ha poi preso fuoco) su un’area delle dimensioni di un campo di calcio sulle colline di Calabasas.
Circa 45 minuti prima del decollo, il pilota aveva scritto ad un gruppo di persone che supervisionavano il volo che il tempo sembrava “OK”. Richard Webb, proprietario di OC Helicopters, aveva quindi dato il suo via libera. Zobayan è decollato dall’aeroporto John Wayne di Orange County alle 9:06 del mattino con gli stessi otto passeggeri con i quali aveva volato il giorno prima verso la stessa destinazione, ovvero per recarsi ad un torneo di basket femminile presso l’accademia sportiva di Kobe Bryant a Thousand Oaks.
Quando l’elicottero non era atterrato dopo un’ora di tempo, un dirigente della compagnia che gestiva il velivolo ha dato il via ad una frenetica ricerca sul software di localizzazione e un altro elicottero della compagnia era stato inviato nella zona per cercarlo. “La cosa strana, tuttavia, è che il localizzatore si è fermato alle 9:45 che non è normale e stavamo cercando di raggiungere Ara alla radio” spiega Whitney Bagge, vice presidente di Island Express Helicopters. “Ho continuato ad aggiornare il tracker pregando che si fosse rotto in quel momento ma, sfortunatamente, non è stato così”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse