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Nuoto, Federico Burdisso: “Il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo mi favorisce, amo sentire la fatica quando gareggio”

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Vado così in salita per abbreviare la mia agonia“. Erano le parole di Marco Pantani che, a domanda precisa, rispose così a chi gli chiedeva quale fosse il segreto per affrontare le salite in bicicletta con coraggio e consapevolezza. Amare la fatica quando il fisico dice basta è prerogativa dei più grandi.

In altro ambito e in un altro elemento (l’acqua), il giovane Federico Burdisso (classe 2001) si lega a certi dettami. Lui, bronzo europeo dei 200 farfalla nel 2018 a Glasgow, è atleta particolare, capace di interpretare in modo personale una distanza molto difficile. Contrariamente a riferimenti calcistici legati al suo cognome, l’approccio è sempre quello di attaccare fin dal primo metro, con un passaggio molto veloce a metà gara, stringendo i denti nel finale. Con questo modo di nuotare ha ottenuto il podio continentale e con questo stile ha sfiorato il podio iridato l’anno scorso a Gwangju (quarto), in una prova valsa all’azzurro il nuovo primato italiano di 1’54″39 e all’ungherese Kristof Milak il nuovo record del mondo di 1’50″73.

IL VIDEO DELLA FINALE DEI 200 FARFALLA AI MONDIALI DI GWANGJU 2019

Il risultato finale un po’ mi rode, ma alla fine ho fatto il primato italiano e sono riuscito a esprimermi al meglio. Lo stadio, l’atmosfera sono elementi che mi caricano e mi aiutano a esprimere il meglio di me stesso. Faccio invece più fatica nelle batterie dal punto di vista mentale e devo migliorare da questo punto di vista. Nella mia gara cerco sempre di avere un atteggiamento aggressivo perché negli anni ho costruito una buona resistenza e riesco ad essere molto leggero in acqua. Ammetto che la sensazione di fatica mi spinge a dare quel qualcosa in più“, ha confessato Burdisso ai microfoni di OA Sport (in collaborazione con Sport2U), nel corso della diretta di “Swim2U”.

Dinamico in vasca, ma anche fuori. Una storia particolare: lui nativo di Pavia, allenato da Simone Palombi (tecnico di Roma), ha studiato per due anni a Mount Kelly in Inghilterra e poi si è trasferito a Chicago (Stati Uniti) presso la Northwestern University, prendendo parte al NCAA (National Collegiate Athletic Association – il campionato statunitense), spinto sempre dalla voglia di diventare più competitivo. In questo contesto, la presenza del fratello è stata un appoggio importante nella non semplice coesistenza tra studio e nuoto. Burdisso, però, sicuro del fatto suo, non vuol pensare solo a quello che potrà fare in piscina.

Con la stessa lucidità, il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo nel 2021 l’ha decritto in questo modo: “Un vantaggio perché ho modo di prepararmi meglio per ottenere la qualificazione e poi essere lì e giocarmela. In questo momento, però, confesso che non è facile avere i giusti stimoli perché non si ha ben chiaro quale sarà il nostro programma di gare, visto quello che è accaduto. Sono a Roma ad allenarmi, vedremo in seguito“. E poi una rivelazione sul vivere al meglio la competizione: “Quando sono in un evento importante, preferisco anche pensare ad altro per non concepire tutto come un’ossessione. Da questo punto di vista l’amicizia con Thomas Ceccon (altro talento del nuoto azzurro, ndr.) mi aiuta perché gareggiamo insieme già dalle gare giovanili e abbiamo questo approccio“.

LA VIDEO INTERVISTA A FEDERICO BURDISSO 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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