Nuoto
Nuoto, Mireia Belmonte: “A Tokyo vado per fare più gare possibili. Essere portabandiera sarebbe un sogno”
Vera e propria leggenda del nuoto spagnolo e non solo, l’eclettica Mireia Belmonte Garcia si è raccontata in una splendida intervista al programma “Objectivo Tokyo”, sviscerando tutte le sue paure e i suoi obiettivi in vista di quest’anno così cruciale che la porterà alle Olimpiadi.
Da sempre specializzata nelle distanze lunghe e nei misti, la spagnola ha fatto della resistenza e della capacità di soffrire le sue armi principali durante tutta la sua carriera, riuscendo ad ottenere le più grandi soddisfazioni nei 200 farfalla, in cui si è laureata campionessa olimpica a Rio de Janeiro, iridata ai mondiali di Budapest 2017 e dei quali detiene anche il record del mondo in vasca corta (nel suo palmarès annovera anche altri quattro primati globali sparsi tra misti e stile libero, tutti in vasca da 25 metri).
Lo stop forzato di nove settimane dovuto alla pandemia ha quindi avuto su di lei un impatto se possibile anche maggiore rispetto a quanto accaduto con molti dei suoi colleghi, poiché la trentenne, probabilmente all’ultimo ciclo olimpico della sua splendida carriera, dovrà velocemente riconsolidare un’eccellente tenuta aerobica in acqua che alla sua età sarà difficile da ritrovare, quantomeno nei primi mesi.
La Belmonte ha raccontato di aver cercato di sopperire all’assenza delle sessioni in piscina con molti allenamenti a secco, spesso improntati su sedute di “cardio”, e con numerose prove di “visualizzazione” di gara, per cercare di consolidare anche dentro di sè l’idea della sua prestazione perfetta. L’iberica si è detta ottimista per la ripresa, seppur consapevole che le sue avversarie (Hosszu e Kapas su tutte), hanno avuto possibilità di allenarsi durante il lockdown.
Alle domande più specifiche sui Giochi di Tokyo, la campionessa olimpica in carica dei 200 farfalla ha espressamente chiarito che andrà in Giappone per disputare in maniera competitiva il maggior numero di gare possibili, aiutata anche dal nuovo programma olimpico che vede un giorno in più di finali e un distribuzione più leggera delle sue gare nella settimana.
Come chiosa finale, stuzzicata dal giornalista dell’emittente televisiva Teledeporte, la nativa di Badalona ha confessato di sentirsi molto orgogliosa di essere vociferata come possibile portabandiera olimpica per la sua nazione, definendo questa opportunità come la maggiore aspirazione di un qualsiasi atleta.
Il programma delle finali del nuoto che prenderebbero il via solo il giorno successivo, l’incredibile palmarès della spagnola e la possibilità di far sfilare un portabandiera per sesso nella cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici della Terra del Sol Levante, potrebbero infatti indurre il Comitato Olimpico iberico a optare di rendere questo onore alla Belmonte, che coronerebbe con questa opportunità una carriera già leggendaria.
michele.giovagnoli@oasport.it
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Foto: Shutterstock