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Nuoto, rivoluzione Australia ad un anno da Tokyo! Via Jacco Verhaeren, mentore dei “giovani aussie”

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Era nell’aria da settimane ed ora la notizia bomba per il nuoto globale è stata finalmente stata ufficializzata: Jacco Verhaeren lascia la guida della nazionale australiana dopo quasi 7 anni di collaborazione con la selezione aussie, letteralmente trasformata dal manager olandese in questo periodo di cammino condiviso.

Richiamato in Europa da esigenze familiari (probabilmente legate agli studi universitari delle sue figlie) e forse dalla volontà di tornare ad essere un personal coach, il mentore di Pieter van den Hoogenband, Inge de Bruijn e Ranomi Kromowidjojo aveva già annunciato questa sua esigenza prima del proliferare del Covid-19 e, con lo slittamento di dodici mesi dei Giochi Olimpici, ha definitivamente preso questa decisione così complessa.

Il cinquantunenne olandese ha raccolto la selezione dei “canguri” dopo i disastri di Londra 2012 e l’ha trasformata in quella che, ad oggi, è forse la seconda potenza globale del panorama natatorio, dietro solo agli Stati Uniti e sullo stesso livello di selezioni che sembravano irraggiungibili quali Russia e Cina.

L’esplosione di talenti quali Cameron McEvoy, Kyle Chalmers, Mack Horton, Emma McKeon, Ariarne Titmus, Mitch Larkin e le terribili sorelle Cate e Bronte Campbell, è dovuta in buona parte all’attento lavoro di organizzazione e preparazione del tecnico olandese. Se è vero che un ottimo tecnico non può creare un talento puro dal nulla, è infatti altrettanto corretto affermare che un allenatore non eccezionale può bruciarne molti altri, o comunque non dar loro la possibilità di esprimersi al meglio.

Da settembre la selezione aussie sarà quindi affidata a Rohan Taylor, che già in passato aveva collaborato con Jacco. La domanda che sorge ora spontanea a tutti gli addetti ai lavori è: un cambio così importante alla guida tecnica di una Nazionale così forte a dieci mesi dalle Olimpiadi, indebolirà notevolmente l’Australia o sarà comunque ben sopportata dagli atleti?

Ricordiamolo, ovviamente nessuno non prende tuttavia in considerazione l’ipotesi che questa rivoluzione possa addirittura giovare ai nuotatori in cuffia gialla, perchè il sorprendente cambio di passo avvenuto nel 2013 ha sorpreso tutti e nessuno cadrà più nella tentazione di dare per spacciata la temibile Australia, non di certo a dodici mesi dalle Olimpiadi più attese dell’ultimo ventennio.

michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: Shutterstock

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