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Nuoto, Simone Manuel su George Floyd: “Cambiano i tempi ma il razzismo resta!”

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Dopo la bufera scatenata dal video della barbara uccisione del quarantaseienne afro-americano George Floyd in quel di Minneapolis per mano di un agente di polizia, numerose sono state le reazioni delle star di colore del pianeta. Se la comunità a cui Floyd apparteneva si è riversata in maniera violenta a protestare nelle strade della cittadina statunitense, molti dei più noti personaggi di colore del globo si sono limitati tuttavia ad esprimere il loro dissenso attraverso i loro social, con dichiarazioni rispettivamente più o meno dure, spesso influenzate anche dal tessuto sociale in cui essi sono cresciuti.

Oltre a moltissimi esponenti del rap underground a stelle e strisce (da sempre ambiente molto vicino alle tematiche degli afroamericani che vivono negli Stati Uniti) immediate sono arrivate le dichiarazioni anche di numerosi sportivi di spicco. Da Michael Jordan a LeBron James, passando per Kareem Abdul-Jabbar, molteplici sono quindi stati i commenti di rabbia e delusione di campioni che conoscono molto bene questo tipo di realtà e che nella loro vita si sono battuti per cercare di eliminare questa piaga del tessuto sociale americano. Ultima in ordine temporale ad unirsi a questo coro è stata la nuotatrice campionessa olimpica Simone Manuel. La “Pantera“, capace di vincere tutto ciò che si possa immaginare in vasca, pur gareggiando in uno sport in cui storicamente gli atleti di colore non hanno mai dominato, ha espresso tutto la sua tristezza sui social.

Queste le dichiarazioni di Manuel su Instagram: “Le giornate sembrano pesanti e lunghe. È difficile non sentire o pensare alla tristezza e all’odio che grava su di me, sul mio popolo e su questa nazione. Sono ferita, sono stanca. Siamo feriti, siamo stanchi. Penso che sia sempre difficile trovare le parole giuste, perché sono sparse e divise come questo Paese. C’è troppo da dire, ma non c’è abbastanza tempo o energia per esprimere questa triste realtà. Non ci siamo dentro tutti insieme! Fino a che punto siamo veramente arrivati? I tempi cambiano. Cambiano le date del calendario, ma il razzismo rimane ancora. Se vogliamo un Paese migliore, dobbiamo lottare tutti per l’uguaglianza e la giustizia. Nessuno sfugge ai vincoli dell’ingiustizia. Nessuno! Non importa da che parte stai. Tutti noi perdiamo quando non riusciamo ad affrontare il problema alla radice”.

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michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: Flickr

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