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Pattinaggio artistico: Adam Rippon scaccia l’omofobia di Yagudin con due donazioni al progetto Okra

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L’omofobia riapproda nel mondo del pattinaggio artistico. Non sono bastate le campagne di sensibilizzazione degli ultimi anni, né tanto meno i gesti importanti come il coming out di Guiilaume Cizeron di poche settimane fa. A vomitare rabbia e odio è stato, e non per la prima volta, Alexei Yagudin, medaglia d’oro a Salt Lake City 2002 e attualmente commentatore per la televisione russa.

I fatti. A seguito delle considerevoli proteste scaturite dall’assurda morte di George Floyd a Minneaopolis (Stati Uniti), l’ex pattinatore Adam Rippon, da tempo dichiaratamente omosessuale, aveva pubblicato sul suo Twitter un post in cui comunicava di aver donato mille dollari al Progetto Okra, un collettivo che si pone come obiettivo quello di prendersi cura delle persone nere trans. Insieme allo screenshot dell’operazione, lo statunitense non si è risparmiato inoltre di scrivere numerosi messaggi sui suoi canali social contro la discriminazione di tutte le minoranze, come testimonia il post del 2 giugno, dove richiamava alla memoria la lotta di Marsha P. Johnson: “Il primo pride fu una rivolta iniziata da una donna trans nera di nome Marsha P. Johnson. Grazie alle persone di colore nella comunità LGBTQ + e del loro attivismo, io e tanti altri nella nostra comunità abbiamo avuto il permesso di vivere le nostre vite liberamente e apertamente e come realmente siamo“.

Ma inaspettatamente, in una terrificante Instagram Stories, è arrivato un commento (poi cancellato) di Yagudin, al cui non è andata giù la donazione dell’attuale allenatore di Mariah Bell all’associazione benefica: “Adam Rippon, quando creperai? Sei un errore della terra“. Parole raccapriccianti, inammissibili, di cui il Campione Olimpico si è scusato successivamente in un video pubblicato, sempre su Instagram, il 9 giugno: “Non auguro la morte a nessuno e mi scuso per questo. Non sono contro i gay né contro le lesbiche o i trans. Tra i miei amici e conoscenti ci sono moltissime persone con orientamenti non binari. Ma sono contro la propaganda. Nel mondo ci sono tantissimi orfani, bambini malati, pensionati bisognosi. Che senso ha un fondo per i transessuali?

Un’ulteriore dichiarazione discutibile che ha scosso non poco tutta la comunità della disciplina. Ma che ha spinto, con grande forza, la stella americana ad effettuare un bonifico extra al progetto Okra, inviando quindi altri mille dollari firmandosi in modo provocatorio come Alexei Yagudin:Ho donato $ 1000 extra al The Okra Project nel nome di Alexei Yagudin perché quando lo ha saputo la prima volta ha detto che le persone come me dovrebbero morire. Non accetto le sue scuse. BLACK TRANS LIVES MATTER BLACK LIVES MATTER LGBTQ+ MATTER“, ha aggiunto Rippon su Instagram.

Il post ha generato una considerevole quantità di messaggi di supporto da parte delle personalità più autorevoli del mondo del pattinaggio: “Love you“, ha scritto l’azzurra Valentina Marchei, “Bello vedere come riesci ad approcciarti all’odio“, il commento di Evgenia Medvedeva. E poi tante semplici Emoji con il simbolo del cuore: da Aljona Savchenko a Jason Brown, da Alexa Knerim a Vanessa James, atleti che hanno deciso di schierarsi apertamente contro ogni forma di discriminazione.

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Foto: LaPresse

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