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Pattinaggio artistico, Aljona Savchenko sul ritorno alle competizioni: “Avrei bisogno di un secondo oro olimpico per bilanciare i due bronzi”

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La medaglia d’oro conquistata in rimonta da Aljona Savchenko e Bruno Massot alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 nella specialità delle coppie è stata uno dei momenti più emozionanti e struggenti della storia recente del pattinaggio artistico, eguagliabile solo al magistrale segmento di gara più lungo di Yuzuru Hanyu dei Mondiali di Helsinki 2017. Da quel fatidico 15 febbraio 2018 tante cose sono cambiate nella vita dei due pattinatori tedeschi che, oltre a vincere meritatamente anche la rassegna iridata di Milano il mese successivo, si sono presi una pausa dalle competizioni per dedicarsi alla sfera privata.

Intervistata in Germania dalla testata giornalistica Merkure Aljona Savchenko non ha chiuso la porta al ritorno sulle scene: “Ora come ora, anche a causa del Coronavirus, non si può pianificare nulla, vedremo come si svilupperà la situazione“, ha detto la pattinatrice ai microfoni di Gunter Klein, scherzando sull’ipotetico obiettivo della coppia: “Non ho ancora l’argento olimpico, anzi: dato che ho collezionato due bronzi e un solo oro, avrei bisogno del secondo oro per bilanciare“.

Nel corso della chiacchierata l’atleta ucraina naturalizzata tedesca, divenuta mamma della piccola Amilia nel mese di settembre, ha ripercorso le difficoltà riscontrate nel corso della sua carriera: “All’inizio è stato molto difficile per i miei genitori in Ucraina finanziare la mia attività. Da bambina non riuscivo ancora a capirlo, ma quando cresci e capisci cosa c’è dietro, provi a fare di tutto per aiutare. È stato sempre difficile. È stato difficile anche quando ho cambiato partner perché nessuno credeva in noi. È stato triste e difficile allo stesso tempo capire che eravamo, per così dire, gli unici pattinatori in Germania in grado di fare medaglia, e ancora non c’era un supporto finanziario adeguato per me e Bruno. Anche adesso, se sei già un Campione Olimpico e hai vinto per sei volte i Campionati Mondiali, devi continuare a combattere per trovare sponsor pubblicitari. Le uniche speranze sono gli spettacoli, ma se non ci sono gli spettacoli allora non ci sono neanche i soldi”.

Aljona Savchenko ha inoltre illustrato un suo progetto per il futuro, un format televisivo sulla scia di “The voice Junior“: “Potrei immaginare qualcosa del genere, ma sul ghiaccio. Mi piacerebbe progettare uno spettacolo televisivo per bambini. Sono fermamente convinta che ci siano molti piccoli di talento in Germania, devi solo trovarli, sostenerli e dare così nuovo slancio al nostro sport. Vorrei aprire la mia scuola di pattinaggio, ma in entrambi i casi ho bisogno sia del supporto televisivo e, di nuovo, degli sponsor“. Ma la nativa di Kiev ha ammesso anche di voler lavorare personalmente in televisione: “Ho anche un sogno, vorrei fare l’attrice in un film: non deve necessariamente riguardare il pattinaggio di figura. Sono generalmente interessata a tutto ciò che riguarda la TV, potrei anche commentare le gare. Ho davvero molte idee“.

In ultimo la pattinatrice ha commentato le ripercussioni sulla crescita del pattinaggio dopo la crisi del Covid-19: “Se non si supporta il ​​nostro sport, non ci sarà più il pattinaggio di figura. Ecco perché sto pensando di sviluppare un progetto con i bambini per garantire il futuro del pattinaggio artistico in Germania“.

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Foto: LaPresse

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