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Rugby, Mondiali: l’Australia si candida per l’edizione 2027

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Di nuovo l’Australia 24 anni dopo. I Wallabies, infatti, stanno formalizzando la candidatura a ospitare la Rugby World Cup del 2027, 24 anni dopo la storica edizione del 2003. Una candidatura “pericolosa”, perché le casse del rugby australiano piangono e puntare sui Mondiali appare un vero e proprio azzardo. Che potrebbe risanare la situazione, o creare un buco che diventerebbe una voragine.

Con l’ultima edizione disputata in Giappone e la prossima, nel 2023, in Francia, il 2027 sarebbe anche un ritorno nell’Emisfero Sud e in un Paese che con la Coppa del Mondo ha un ricordo speciale. Nel 2003, infatti, la RWC fu decisa da quello che divenne uno dei gesti tecnici più famosi al mondo. Il famoso drop di Jonny Wilkinson che ha deciso Inghilterra-Australia ai tempi supplementari.

“Ospitare il Mondiale 2027 è una delle mie priorità, e abbiamo fatto un importante passo avanti con la creazione di questo consiglio” ha dichiarato il neo presidente della Federazione Hamish McLennan. La candidatura australiana è un azzardo, ma rischia di avere veramente poca concorrenza. La scadenza per presentare le candidature è il prossimo novembre e, al momento, oltre a quella dei Wallabies l’unica candidatura che pare essere all’orizzonte è quella della Russia. Che non è certo una nazione rugbistica (e già c’è stato il Giappone un anno fa) e che è nell’Emisfero Nord (e tre edizioni di fila sopra l’equatore appaiono difficili).

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Foto: Mattia Radoni – LPS

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