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Rugby, Top12 2020-2021: limitato il numero degli stranieri, più spazio agli italiani. Il regolamento

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Cambiano le regole nel rugby italiano per l’utilizzo dei giocatori stranieri nel massimo campionato. La Federazione continua la sua strada per rendere il Top 12 sempre più un serbatoio di giovani italiani per il Guinness Pro 14 e per la nazionale. La Fir, infatti, ha annunciato ai club che dalla stagione 2020-2021 saranno solo tre gli stranieri schierabili in campo.

Attenzione, non si parla di stranieri in rosa, ma di quelli che ogni weekend possono entrare nel XV titolare o che, durante la partita, possono essere in campo. Insomma, tre stranieri al massimo nella formazione di partenza e in panchina solo stranieri che possono sostituire uno dei tre non italiani in campo. Una soluzione di cui si discuteva da tempo, ma che i club probabilmente non si aspettavano arrivasse subito.

Il mercato, infatti, è in pieno fermento e ci sono squadre che hanno rinnovato i contratti ai loro stranieri, o messo sotto contratto nuovi stranieri e, ora, la regola rischia di trovarli impreparati. Come Rovigo, come ha evidenziato il presidente rossoblù Francesco Zambelli, che sulle pagine del Gazzettino ha criticato pesantemente la decisione di Gavazzi. “Sono stupito dalla decisione, che capita in corso d’opera. Ci amareggia e ci crea un problema. In una video-riunione con la FIR, a cui non ho partecipato, l’ipotesi di modifica della regola sugli stranieri era stata accennata, ma non a partire da subito. Spero ci sia una deroga giustificata per chi ha operato gli acquisti prima della modifica, in tempi non sospetti”. Insomma, fatta la regola alcuni club chiedono già l’eccezione.

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duccio.fumero@oasport.it

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Foto: Daniele Bettazzi – LPS

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