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Salto con gli sci

Salto con gli sci, le cinque vittorie più schiaccianti nella storia della Coppa del Mondo femminile

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Dopo aver ripercorso le gare in cui si è registrato il distacco maggiore nella storia della Coppa del Mondo di salto maschile, è doveroso fare altrettanto anche con il settore femminile. In questo caso il viaggio indietro nel tempo è decisamente più ridotto, poiché la prima Sfera di cristallo riservata alle saltatrici è stata assegnata nel corso dell’inverno 2011-12. Pertanto, la ricerca comprende un numero decisamente più ridotto di competizioni (151 contro 1002) e le protagoniste dei primati sono tutte contemporanee. Va rimarcato come fra le donne la discriminante fondamentale per entrare nel libro dei record sia rappresentata dai 30 punti di vantaggio. Sinora solamente 5 delle 151 prove valevoli per la Sfera di cristallo hanno registrato un tale distacco tra prima e seconda classificata. Andiamo a vedere quali.

5° POSTO – LUNDBY Maren (NOR)
MARGINE: 30,2 punti – GARA: Zao, Normal Hill, 21 gennaio 2018
Cominciamo il nostro viaggio da quanto avvenuto sul monte Zao il 21 gennaio 2018. Siamo nella stagione in cui Maren Lundby si impone come nuova dominatrice del circuito, detronizzando Sara Takanashi. Durante l’inverno 2017-18, la norvegese ottiene diverse vittorie schiaccianti. Una di queste si verifica sul trampolino costruito nei pressi della città di Yamagata. Nella prima serie la scandinava atterra a 97 metri, sei e mezzo in più rispetto alla seconda misura. Tuttavia non appoggia il telemark e questo le costa svariati punti sul piano dello stile, tanto da guadagnare un vantaggio di sole 7 lunghezze sulla giapponese Yuki Ito. Nella seconda serie, invece, Lundby è sensazionale. Non solo sfiora il punto HS, ma correda la misura con una genuflessione accettabile. In questo modo il suo margine su Ito, che difende la piazza d’onore, si dilata sino a 30,2 punti.

4° POSTO – HENDRICKSON Sarah (USA)
MARGINE: 30,6 punti – GARA: Hinterzarten, Normal Hill, 8 gennaio 2012
Siamo letteralmente agli albori della Coppa del Mondo femminile. Infatti quella di cui parliamo è solamente la terza gara di sempre. Sabato 7 gennaio 2012 a Hinterzarten va in scena quella che, ancora oggi, rimane la competizione più pazza nella storia del massimo circuito “rosa”, al termine della quale arriva l’incredibile vittoria della svizzera Sabrina Windmüller. Il giorno dopo il vento evita di fare troppe bizze e si può disputare una prova regolare. I valori in campo ritornano improvvisamente quelli conosciuti, poiché Sarah Hendrickson sbaraglia la concorrenza. La statunitense, prima dominatrice della Coppa del Mondo femminile, nella serie iniziale bacia il punto HS con tanto di telemark, infliggendo 13,6 punti alla norvegese Anette Sagen. Quest’ultima non si ripete nella manche decisiva, scivolando sino al quarto posto finale. Al contrario, l’americana atterra nuovamente lunghissima con uno stile impeccabile. In questo modo, la saltatrice di Park City distanzia di 30,6 punti la giapponese Sara Takanashi, nel frattempo issatasi alla piazza d’onore. È la prima competizione in cui si registra una differenza di più di 30 lunghezze fra vincitrice e seconda. Tale distacco rimarrà primato assoluto per più di due anni.

3° POSTO – LUNDBY Maren (NOR)
MARGINE: 31,5 punti – GARA: Oslo, Large Hill, 11 marzo 2018
Ancora Maren Lundby, ancora l’inverno 2017-18. Sono passati poco meno di due mesi dal weekend di Zao. Nel frattempo la norvegese ha conquistato l’oro olimpico e ha già vinto matematicamente la sua prima Sfera di cristallo. Tanto per rimarcare di essere indiscutibilmente diventata la più forte, ottiene una nuova nettissima affermazione, peraltro proprio nella natia Norvegia. Sul trampolino grande di Oslo, la scandinava mette subito le cose in chiaro nella prima serie, atterrando esattamente sul punto HS con tanto di telemark. Una performance che le vale 15.9 lunghezze di margine su Daniela Iraschko-Stolz. La veterana austriaca non si ripete nella seconda manche, difendendo comunque la seconda posizione. Anche Lundby non esagera e salta in controllo, realizzando comunque un punteggio nettamente superiore a quello di Yuki Ito, sino a quel momento il migliore della serie. La norvegese conclude così con 31,5 punti di vantaggio su Iraschko-Stolz, suggellando il proprio trionfo in classifica generale.

2° POSTO – TAKANASHI Sara (JPN)
MARGINE: 39,1 punti – GARA: Oslo, Large Hill, 8 marzo 2014
L’inverno 2013-14 è uno dei migliori della carriera di Sara Takanashi. Nelle 18 gare di Coppa del Mondo in programma, la giapponese raccoglie 15 vittorie, 2 secondi e 1 terzo posto! Incredibilmente manca il podio solo nella competizione olimpica di Sochi, conclusa in quarta piazza. Durante il dominio assoluto messo in mostra durante quella stagione, c’è spazio anche per una vittoria monstre, che arriva sul trampolino grande di Oslo. Nella prima serie, la nipponica avvicina il punto HS e infligge un distacco di 19.1 punti all’avversaria più vicina, la sorprendente norvegese Gyda Enger. Questa, nella manche decisiva, torna nei ranghi. Con la vittoria in pugno, lo staff tecnico di Takanashi decide di farla saltare da due stanghe più in basso rispetto a tutte le altre avversarie. Ciononostante, la saltatrice di Kamikawa realizza nuovamente la miglior misura! In questo modo si permette di staccare di 39,1 lunghezze la seconda classificata, ovvero la slovena Katja Pozun.  Questo margine rimarrà record assoluto per quattro anni ed è, ancora oggi, la gara vinta in maniera più netta su Large Hill.

1° POSTO – LUNDBY Maren (NOR)
MARGINE: 40,6 punti – GARA: Zao, Normal Hill, 19 gennaio 2018
Nuovamente Lundby, sempre nella fatidica stagione 2017-18. La gara di cui parliamo è andata in scena solamente due giorni prima della competizione che occupa il quinto posto in questa top-five. Siamo sul monte Zao, in Giappone, è il 19 gennaio 2018. Nella serie iniziale, prima di Lundby, saltano trentanove atlete. Nessuna di loro raggiunge il punto K. Poi tocca alla norvegese, che dal canto suo sfiora invece l’HS con tanto di telemark passabile! In questo modo guadagna 19,3 lunghezze di margine su Chiara Hölzl. La seconda serie segue la falsariga della prima, con la differenza che stavolta la scandinava parte da una stanga più in basso rispetto alle avversarie più forti. Il risultato non cambia, non solo è l’unica a superare il punto K, ma avvicina nuovamente l’HS e riesce a effettuare la genuflessione. In questo modo, il vantaggio di Lundby su Hölzl raggiunge i 40,6 punti. È l’unica competizione di primo livello nella storia del salto femminile a terminare con una differenza di almeno quaranta lunghezze tra prima e seconda classificata. Un risultato che rappresenta ancora oggi il record assoluto per la disciplina.

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Foto: Shutterstock

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