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Sci di fondo, le cinque Coppe del Mondo femminili vinte in maniera più netta

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Dopo aver ripercorso le cinque Coppe del Mondo di sci di fondo maschile conquistate in maniera più netta, è doveroso fare altrettanto anche con il settore femminile. Come avvenuto per gli uomini, il confronto attraverso gli ultimi quattro decenni è stato effettuato utilizzando la percentuale di punti realizzati dalla vincitrice in relazione a quelli dalla seconda classificata. Infatti, alla luce dei continui stravolgimenti che hanno interessato la disciplina nel corso degli anni, non ha alcun senso ragionare in termini assoluti. Bisogna pertanto muoversi in maniera relativa, poiché i connotati delle varie stagioni sono mutati radicalmente. Pertanto, ecco quali sono le cinque Sfere di cristallo vinte con il distacco più marcato nella storia dello sci di fondo femminile.

5° POSTO – VÄLBE Elena (URS), stagione 1988-1989
Proporzione: 159,05% dei punti della seconda (167 contro 105)
L’inverno 1988-89 è quello in cui il grandissimo talento di Elena Välbe si rivela al mondo. La russa, all’epoca ancora ventenne, è la protagonista assoluta della stagione. Vince infatti 5 delle 12 gare in calendario, compresi due ori ai Mondiali di Lahti. La cecoslovacca Alzbeta Havrancikova riesce a tenerle testa solo nella prima metà dell’annata, ma alla fine si deve inchinare alla fenomenale avversaria. Alfine Välbe marca il 159,05% dei punti rispetto alla seconda classificata, conquistando la Sfera di cristallo con un margine mai visto in precedenza. Inoltre, e soprattutto, in quel 1988-89, “la farfalla di Magadan” stabilisce un record di precocità tuttora imbattuto. Infatti la siberiana è l’unica atleta nella storia dello sci di fondo, settore maschile compreso, riuscita a vincere la Coppa del Mondo prima del proprio ventunesimo compleanno.

4° POSTO – KUITUNEN Virpi (FIN), stagione 2006-2007
Proporzione: 160,47% dei punti della seconda (1510 contro 941)
La stagione 2006-07 segna l’inizio della breve, ma intensa, egemonia di Virpi Kuitunen. Nella prima parte di inverno, la finlandese e Marit Bjørgen danno vita a un’autentica lotta tra titane. La finnica però vince il primo Tour de Ski della storia e prende il sopravvento sull’avversaria. Da gennaio in poi non c’è più partita, poiché l’allora trentenne di Kangasniemi macina vittorie e podi con una continuità impressionante, mettendosi al collo anche l’oro iridato della 30 km. La norvegese invece fatica e alza bandiera bianca. Kuitunen conquista così la prima Sfera di cristallo della carriera con una vera e propria marcia trionfale, vincendo 10 delle 24 gare a cui prende parte e realizzando il 160,47% dei punti di Bjørgen, relegata alla piazza d’onore. Peraltro, le regole dell’epoca impongono alla finlandese di scartare due risultati (ai fini della classifica generale, erano valevoli solamente cinque sprint). Se considerassimo tutti i punti, la proporzione sarebbe pari al 168,12%. Comunque sia, questa stagione rimarrebbe al quarto posto tra quelle con la differenza maggiore tra prima e seconda classificata.

3° POSTO – SKARI MARTINSEN Bente (NOR), stagione 2002-2003
Proporzione: 166,91% dei punti della seconda (1392 contro 834)
L’annata 2002-03 pone fine all’epoca di Bente Skari Martinsen, la quale decide sorprendentemente e improvvisamente di ritirarsi dall’attività agonistica a soli 30 anni. Prima di salutare il massimo circuito, la norvegese disputa la sua stagione migliore, durante la quale mette in scena uno strapotere mostruoso. La fondista di Nittedal prende il via in 17 gare valevoli per la Sfera di cristallo e ne vince 14! Inoltre si mette al collo due ori ai Mondiali della Val di Fiemme. Non sorprende, quindi, che polverizzi la concorrenza e nessuna avversaria sia in grado di tenerle testa. Skari Martinsen conclude la stagione con il 166,91% dei punti della seconda classificata, ovvero l’estone Kristina Smigun. Peraltro, anche in questo caso, sono validi ai fini della classifica generale solamente cinque risultati ottenuti nelle sprint. La norvegese deve pertanto scartare persino una vittoria in questa specialità! Si tenessero in considerazione tutti i punti marcati, la percentuale si innalzerebbe al 180,10%, il che farebbe guadagnare alla scandinava una posizione nella nostra top-five, ma non rappresenterebbe comunque il record assoluto in campo femminile.

2° POSTO – VÄLBE Elena (URS), stagione 1990-1991
Proporzione: 171,88% dei punti della seconda (220 contro 128)
Per Elena Välbe non era certo facile migliorare quanto fatto nel 1988-89, eppure nell’inverno 1990-91 riesce ad alzare ulteriormente l’asticella. La russa domina in maniera clamorosa, vincendo 8 delle 11 gare a cui prende parte, compresi due ori ai Mondiali della Val di Fiemme 1991 (all’epoca inseriti nella Coppa del Mondo). Ancora oggi, il 1990-91 è la stagione in cui un’atleta ha vinto il maggior numero di gare in proporzione a quelle in calendario (esattamente due terzi, poiché quell’anno erano programmate 12 competizioni valevoli per il massimo circuito). In quell’inverno, una delle poche atlete capaci di infliggere una sconfitta a Välbe è l’azzurra Stefania Belmondo, che non a caso conclude seconda una classifica generale vinta dalla “Farfalla di Magadan” con il 171,88% dei punti rispetto alla sua avversaria più vicina. Questo rapporto rimarrà il migliore in assoluto per quasi tre lustri.

1° POSTO – BJØRGEN Marit (NOR), stagione 2004-2005
Proporzione: 175,77% dei punti della seconda (1320 contro 751)
Non poteva essere che Marit Bjørgen, la più grande fondista di tutti i tempi, a detenere il primato di Coppa del Mondo vinta in maniera più netta. Tale record è stato stabilito in occasione della prima Sfera di cristallo conquistata dalla fenomenale norvegese, arrivata nell’inverno 2004-05. Già nella stagione precedente la scandinava aveva fatto intendere di essere un’atleta in evoluzione, abbandonando i panni della specialista delle sprint, per diventare una fondista a tutto tondo. Una volta completata la metamorfosi, Bjørgen diventa pressoché intoccabile e nel 2004-05 si impone su ogni fronte, dalle sprint alle 30 km, stritolando qualsiasi avversaria. Realizza infatti il 175,77% dei punti rispetto alla seconda della classifica generale, la ceca Katerina Neumannova. Tuttavia, alla luce del regolamento dell’epoca (solo un massimo di sei sprint poteva essere considerato per la graduatoria assoluta di Coppa del Mondo), la norvegese è costretta a scartare un risultato. Se consideriamo tutti i punti marcati nell’arco dell’inverno, la proporzione rispetto alla seconda classificata salirebbe a 181,76%, un dato superiore anche a quella di Bente Skari Martinsen nel 2002-03, il che permette a Marit di potersi fregiare senza equivoci del primato di Sfera di cristallo vinta in maniera più netta.

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Foto: La Presse

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