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Tennis, Patrick Mouratoglou: “UTS ha una filosofia diversa, nel circuito c’è troppa falsità”

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Rivoluzione e divertimento: sono questi gli ingredienti del nuovo circuito Ultimate Tennis Showdown, ideato dal tecnico di Serena Williams Patrick Mouratoglou. Un percorso avventuroso e ricco di sorprese quello che i dieci partecipanti alla manifestazione sono pronti ad affrontare. Si parla di nomi di rilievo: Dominic Thiem (per la prima tappa sarà sostituito dal francese Elliot Benchetrit), Stefanos Tsitsipas, Matteo Berrettini, David Gofin, Feliciano Lopez, Alexei Popyrin, Dustin Brown, Benoit Paire, Richard Gasquet e Lucas Pouille.

Un circuito che prenderà il via il 13 giugno presso l’Accademia del coach transalpino nei pressi di Nizza e si svilupperà per altri cinque weekend fino al 12 luglio, quando si disputeranno quarti di finale, semifinale e finale. Un regolamento che vuol avvicinare il tennis al basket, per certi versi: ci saranno quattro quarti da 10 minuti ciascuno, per un totale di 40 minuti. I giocatori serviranno per due volte alternativamente; il giocatore con più punti alla fine del quarto lo vincerà. Se il tempo finisce nel mezzo di un punto, questo va avanti. Se il quarto finisce in parità, si gioca un deciding point. Se un giocatore vince i primi tre periodi, il quarto viene giocato comunque per questioni di quoziente set. Se, invece, si finisce a due frazioni a testa vinte, allora il quinto (un supplementare de facto) si gioca con la “sudden death”, ma applicata così: il giocatore che ha vinto più punti lungo i quattro quarti sceglie di servire per primo o la metà campo che gradisce. I due protagonisti del momento servono alternativamente, e il primo giocatore che conquista due punti di fila vince il match.

In sostanza, una rivoluzione e, secondo alcune indiscrezioni, vi potrebbero essere altre sorprese. “C’è la volontà di attirare nuovo pubblico, gente giovane, rendere più accattivante uno sport che da tempo fa fatica“, le parole di Mouratoglou in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. “I tempi sono cambiati e i giovani si annoiano in fretta. Il tennis è sempre uguale a se stesso. Una volta avevamo Borg e avevamo McEnroe. Adesso tutti vogliono fare i buoni: gentilezza a tutti i costi. Ma io giro per i tornei da una vita e tutto questo volersi bene è soltanto falsità. Il politically correct sta uccidendo il tennis“, ha aggiunto il tecnico francese. Un’iniziativa, dunque, fuori dagli schemi che vuol rappresentare una forte discontinuità. Da questo punto di vista, non c’è l’intenzione da parte di Mouratoglou di scontrarsi con l’ATP: “Dobbiamo solo trovare il momento adatto perché i giocatori possano venire a giocare. Vogliamo creare una nuova generazione di fan, giovani che amano questo sport ma non lo seguono perché non stanno davanti alla televisione. Un format veloce e fruibile“.

Un parere sul contesto agonistico non poteva mancare: “Il motivo per cui i giovani non riescono a sfondare perché si sono ritrovati nel circuito probabilmente i tre giocatori più forti di sempre. Comunque, io credo che Tsitsipas e Medvedev ad esempio verranno fuori. Berrettini? Mi piace molto. Vederlo giocare è fantastico: l’ho visto in forma e credo ci farà divertire“. Immancabile il riferimento a Serena, a caccia del 24° Slam: “Stiamo lavorando duro per questo obiettivo, lei è pronta, ha una mentalità da cannibale come i veri campioni“.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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