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Atletica, Leonardo Fabbri: “Il record di Andrei? Difficilissimo, ma ci proverò. A Tokyo 2021 per una finale”

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Leonardo Fabbri è uno degli atleti di punta dell’intero movimento azzurro. Nella sua giovane carriera l’alfiere del Centro Sportivo Aeronautica Militare è stato capace di conquistare il titolo italiano nel getto del peso nel 2019, che va ad aggiungersi alle 3 vittorie agli Assoluti indoor. Lo scorso 11 febbraio ha ottenuto un clamoroso 21,59 metri che gli è valso il record italiano al chiuso migliorando, dopo quasi 33 anni, il 21,54 lanciato da Alessandro Andrei.

Nella prima gara di quest’anno, a Parow in Sudafrica, ha lanciato il suo peso fino a 21,32 metri, misura che gli ha consentito di staccare il pass per le Olimpiadi di Tokyo. L’evento a cinque cerchi è già al centro dei pensieri di Fabbri che ha parlato degli obiettivi e delle aspettative in un’intervista concessa ad OA Sport.

Leonardo Fabbri, come è stato, a livello emozionale e fisico, il ritorno agli allenamenti dopo il lockdown?

E’ stato difficile. Mi sono un po’ allenato a casa ma non è la stessa cosa. Ho perso un po’ di tono muscolare, le prime settimane sono state difficili ma non pensavo di arrivare già adesso, dopo un paio di mesi di inattività, in queste condizioni di forma, sono soddisfatto di come ho lavorato“.

Per atleti che praticano una disciplina come il getto del peso è più complesso il lavoro per trovare la forma ideale dopo una pausa così lunga?

Sì, soprattutto dal punto di vista della condizione fisica, in particolare per quanto riguarda la palestra. La palestra ci serve tantissimo. Il peso è di 7 chili e quindi la palestra è fondamentale“.

A proposito, ma quanto è importante la tecnica rispetto alla potenza nel getto del peso?

La cosa principale è la tecnica. La potenza serve dopo che uno ha acquisito un bel gesto. Solo in quel momento si può lavorare sulla forza. Purtroppo, secondo me, in tanti danno più attenzione all’aspetto della preparazione con i pesi piuttosto che alla tecnica“.

Il tuo record personale è il 21,32 ottenuto quest’anno, secondo te il record italiano (22,91 Alessandro Andrei) potrebbe essere un obiettivo raggiungibile in futuro?

Sì beh, 22,91 sono tantissimi. Sicuramente adesso è utopia, dire fare 23 metri adesso è fantasia. Mi piacerebbe arrivarci o avvicinarmici. E’ difficilissimo, ma ci proverò. Non ci riuscirò, ma finchè avrò la possibilità di lanciare ci proverò“.

Volgendo lo sguardo verso le Olimpiadi, eri già focalizzato sull’evento a cinque cerchi. Qual è stata la tua reazione quando hai saputo del rinvio?

Sinceramente in questi momenti cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno. Essendo giovane un rinvio non può altro che farmi bene, avrò più tempo per fare gare importanti, avrò più allenamenti sulle gambe e coscienza delle mie possibilità. L’ho presa bene. Un anno in più mi farà bene. Essendo io uno dei più giovani a livello internazionale, potrebbero essere gli altri a soffrire per il rinvio di un anno“.

Con il tuo staff avete già pianificato un percorso di avvicinamento a Tokyo 2021?

Dovremmo fare una gara a settimana in questo periodo in Italia, poi dovrei fare qualcosa all’estero tra fine agosto e inizio settembre se la situazione è buona. Avevamo pensato di fare qualche gara all’estero per confrontarci con atleti molto forti e per fare esperienza. L’obiettivo è quello di fare il più possibile meeting per confrontarsi con atleti importanti per crescere“.

Sarà la tua prima Olimpiade, come te la immagini?

Me la immagino molto bella. Dal punto di vista agonistico sarà una gara come le altre. Sarà quello che ci circonda a cambiare. Vedere al villaggio olimpico grandi atleti di tutte le discipline sarà fantastico. Le Olimpiadi sono il mio sogno da quando ero bambino e mi auguro di poter partecipare almeno un altro paio di volte“.

Quali sono gli obiettivi per Tokyo 2021?

Eravamo partiti con l’idea di dire la mia senza grandi aspettative, dopo questo inverno è inevitabile puntare ad una finale. L’obiettivo minimo, quindi, rimane quello di entrare tra i primi dodici e giocarmi la finale“.

Pensi che questa pausa abbia potuto rimescolare i valori o gli uomini da battere saranno sempre gli stessi?

Penso che il livello rimanga lo stesso. Avremo modo di recuperare, c’è un anno da ora. Credo che più o meno il livello rimanga immutato, forse un po’ più basso perchè l’anno scorso si è raggiunto un livello fuori dal normale“.

In chiusura, un messaggio che ti senti di mandare agli italiani e ai tifosi dell’atletica azzurra?

Il peggio è passato. Adesso ci pensiamo noi atleti a far tornare il sorriso a chi magari l’ha perso negli ultimi mesi“.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: FIDAL/Colombo

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