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Ciclismo, la FCI dirama le nuove regole per la ripresa post-Covid 19. Isolamento per i casi sospetti e niente foglio firma

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Giungono novità sul fronte delle linea guida da seguire in Italia in materia di gare ciclistiche. Sono stati due i passaggi: il Consiglio federale del 9 luglio ha inviato le direttive alle Regioni che hanno dato il via libera alle competizioni sportive di gruppo e agli sport di contatto; il 13 luglio il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco ha firmato la delibera che di fatto prevede l’approvazione del protocollo di attuazione della FCI, prendendo come riferimento quanto stabilito dal Governo il 4 maggio 2020 e nel DPCM dell’11 giugno 2020.

Le aperture governative in merito alle competizioni citate, viene specificato, è da legare all’attuale situazione nel Bel Paese. Ebbene, viene superato il distanziamento sociale previsto tra i ciclisti in attività: totalmente superata e non più obbligatoria la necessità del distanziamento di 2 metri. Tutto questo dà la possibilità di svolgere manifestazioni anche di gruppo, fermo restando comunque le procedure rivolte alla prevenzione o riduzione del rischio di diffusione dei contagi.

Viene specificato che: “Nel corso della gara si ritiene opportuno che gli organizzatori prevedano la disponibilità di una location dove prontamente isolare soggetti che possano manifestare sintomi riferibili al Covid -19”. Non mancano precisazioni legate alle raccomandazioni di carattere generale, come ad esempio l’uso esclusivamente personale di abbigliamento tecnico, guanti, occhiali, borracce e di mascherina (da indossare nelle fasi di riposo). Ovviamente questo, deve tener conto delle più comuni regole legate all’igiene. Come si legge, vi è: “La possibilità di accesso agli spogliatoi ed alle docce mantenendo la distanza di un metro da parte degli atleti avendo cura di riporre i propri indumenti in contenitori strettamente personali”.

Non mancherà la dotazione di tutti gli opportuni dispositivi di protezione individuale (mascherine e guanti) per tutte la fasi non di gara (consegna pettorali, interazioni con la giuria, cerimonia di premiazione, controlli antidoping ecc), attenendosi alla distanza di sicurezza di un metro. Viene altresì specificato agli atleti e a tutti quelli che si recheranno per compilare il modulo di autodichiarazione presso il sito di gara di non avere sintomi, di non essere entrati a contatto e di non provenire da zona a rischio contagi, né ovviamente di essere positivi o di essersi sottoposti a isolamento.

Nel protocollo per l’organizzazione di manifestazioni di ciclismo viene inoltre confermata la suddivisione in tre zone (Bianca, Gialla, Verde), con differenti livelli di sicurezza e di accesso. La suddivisione avviene in base ai ruoli, ma in ogni zona è necessario comunque far rispettare il distanziamento sociale ed indossare i dispositivi di protezione individuale necessari. Confermata la assenza del foglio firma né è prevista la verifica tessere. Oltre a dover tenere il distanziamento di un metro, nelle varie zone bisognerà attenersi ad uno spazio di 4 metri quadrati a persona dove non si svolga attività fisica, che diventano 10 metri quadrati se invece viene svolta attività fisica, ad esempio come il riscaldamento pre-agonistico che si tiene sui rulli. Seguendo precise normative, le squadre saranno responsabili per le proprie zone.

Prevista per tutti coloro che accedono anche alla zona bianca la misurazione della temperatura corporea (per la quale è necessario dotarsi di termoscanner). Nel caso in cui una persona superi i 37,5° non le sarà consentito accedere dalla zona gialla in poi. Necessaria la compilazione dell’autocertficazione COVID, per gli atleti ve ne è una a parte, ma in generale tutti coloro che accedono dovranno fornire nome, cognome e recapito telefonico (questi dati saranno conservati per almeno 15 giorni dopo la manifestazione in modo da avere tracciabilità di eventuali contagi). È inoltre necessario, per evitare contatti indesiderati, che ingresso e uscita siano differenziati, delimitando in particolare la zona d’ingresso (con transenne o nastri) per poter effettuare le procedure necessarie. È inoltre richiesta all’organizzazione periodica sanificazione degli ambienti comuni, partendo dai servizi igienici, ma anche eventualmente di macchine, pulmini e altri ambienti ristretti che possono trasportare atleti e altre figure necessarie alla corsa.

Necessario inoltre costituire un comitato anticontagio. Dovrà essere formato: “Da un referente e da personale (nel numero individuato dal Referente) scelto dall’organizzazione che controlli i varchi d’ingresso ed illustri i comportamenti e le misure di prevenzione da rispettare all’interno del sito di gara per evitare il contagio del Covid-19”. Per limitare al massimo i contatti diretti, la riunione tecnica sarà effettuata utilizzando piattaforme per video-conferenze.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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