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Ciclocross, rivoluzione in vista: gli atleti non riceveranno più somme di denaro per partecipare alle gare, ma i montepremi saranno più sostanziosi

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La crisi economica dovuta alla pandemia Covid-19 sta colpendo tutti gli sport e nel caso del ciclocross i suoi effetti rischiano di essere traumatici. La disciplina del pedale che si snoda tra fango, sabbia e prati, infatti, sarà costretta, nella prossima stagione, a rivedere la sua intera struttura. Fino a quest’anno gli organizzatori delle gare pagavano sostanzialmente un gettone di presenza agli atleti più quotati che prendevano il via alle loro manifestazioni, ma dalla prossima stagione questo modello non sarà più sostenibile.

Nel complesso, stante quanto riporta Wielerfliets.nl, un organizzatore, di norma, per gli ingaggi dei nomi di maggior grido, spendeva tra i 55mila e i 60mila euro. Dalla stagione 2020-2021 nessun atleta riceverà più questi bonus. Tuttavia, per ovviare a questo problema, i montepremi, che ricordiamo essere uguali per uomini e donne nel ciclocross, verranno notevolmente aumentati. Inoltre, i primi quindici della classifica UCI potranno ancora contare su un’indennità di spesa minima fissa. Ovviamente sarà leggermente più alta per chi occupa le posizioni di vertice, ma, anche questa, sarà identica per uomini e donne. Infine, a ciascun organizzatore sarà, comunque, consentito spendere un importo predeterminato aggiuntivo. In questo modo gli organizzatori contano di ridurre le spese di circa il 30%.

I rappresentanti dei maggiori organizzatori di gare ciclocrossistiche, vale a dire Thomas Van den Spiegel di Flanders Classic e il tre volte iridato nel cross Erwin Vervaecken di Golazo, hanno ambedue dichiarato che è ancora troppo presto per rivelare i termini definitivi della riforma del sistema crossistico, ma ciò che è certo è che i gettoni di presenza spariranno.

Van den Spiegel, inoltre, vede questo cambiamento, che assume contorni epocali, come un importante passo avanti per il ciclocross. Queste le sue parole a riguardo: “È necessario un cambiamento fondamentale del sistema. In ogni caso, è più professionale pagare in base alle prestazioni e alla classifica UCI, anziché fare affidamento sull’ipotetico valore di un atleta. Allo stesso tempo, il sistema che stiamo mettendo a punto sarà più vivibile per gli organizzatori, che manterranno, ad ogni modo, la loro libertà poiché potranno spendere liberamente un determinato importo“.

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luca.saugo@oasport.it

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Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Twitter UCI Cyclocross

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