Formula 1

F1, Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto due gestioni differenti, ma i risultati sono identici!

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Mattia Binotto e Maurizio Arrivabene in comune hanno diverse cose. In primo luogo un amore viscerale per la Ferrari, quindi anni di esperienza nel mondo della Formula Uno, infine il ruolo di team principal della scuderia con il Cavallino Rampante. Loro malgrado, purtroppo, vanno a braccetto anche su un aspetto che, effettivamente, avrebbero fatto volentieri a meno di condividere: i risultati.

Maurizio Arrivabene si insediò al timone della scuderia Ferrari dalla stagione 2015, venendo sostituito proprio dallo stesso Mattia Binotto. Quest’ultimo con il Gran Premio della Stiria ha toccato quota 23 Gran Premi con la Rossa (21 un anno fa e due al Red Bull Ring in questa stagione) e, sostanzialmente, non ha aiutato il tanto atteso cambia di marcia a livello di risultati. Proviamo ad andare con ordine.

Nello stesso lasso di tempo, ovvero i primi 23 appuntamenti al timone della scuderia, i due team principal sono andati pressoché di pari passo. Maurizio Arrivabene per esempio aveva conquistato 3 successi (tutti con Sebastian Vettel, tra Malesia, Ungheria e Singapore) gli stessi di Mattia Binotto nel 2019 (Charles Leclerc in Belgio e Monza, Sebastian Vettel a Marina Bay). 3 vittorie su 23 tentativi, purtroppo, sono un bottino magro e rappresentano appena il 13% delle possibilità.

Nel complesso i piloti di Maranello hanno conseguito risultati davvero simili. Nell’era di Maurizio Arrivabene Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen totalizzarono anche 17 podi (suddivisi in 6 secondi posti e 11 terzi posti) mentre da quando è Mattia Binotto a gestire il reparto corse, i podi sono stati proprio 17. La differenza sta solo negli otto secondi posti (due in più) ed i nove terzi posti.

Anche sul fronte dei ritiri siamo davvero al pareggio assoluto. Nella gestione di Maurizio Arrivabene i due piloti del Cavallino Rampante non hanno tagliato il traguardo in otto occasioni, tante quante nell’era di Mattia Binotto che, suo malgrado ha visto metà di questi passi falsi racchiusi in due soli momenti: gli incidenti tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel ad Interlagos 2019 e Stiria 2020.

L’unica sostanziale differenza arriva, invece, sul fronte delle pole position. Mattia Binotto ha visto i suoi piloti scattare davanti a tutti in griglia ben 8 volte (sette con il monegasco e una con il quattro volte campione del mondo) contro le due sole si Maurizio Arrivabene, in un periodo nel quale la Mercedes il sabato era quasi inarrivabile.

Concludiamo con i punti totali. Nelle prime 23 gare della gestione di Maurizio Arrivabene i due piloti si spartirono 556 punti, contro i 523 di Charles Leclerc e Sebastian Vettel dall’inizio della scorsa annata. Un passo indietro di 33 punti che si spiega anche con la doppia auto-eliminazione di cui abbiamo appena parlato.

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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