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F1, Charles Leclerc sotto esame. Primo Mondiale da capitano e il delicato compito di sviluppare la monoposto

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In casa Ferrari la stagione 2020 sarà molto particolare. Infatti Sebastian Vettel è già sicuro di lasciare il Cavallino Rampante a partire dal 2021, quando sarà sostituito da Carlos Sainz. Per questa ragione Charles Leclerc assumerà a pieno titolo il ruolo di caposquadra, nonché di punto di riferimento del team. Il giovane monegasco si troverà quindi ad affrontare un autentico esame di maturità, poiché dovrà dimostrarsi in grado di essere un leader anche al di fuori della pista.

Sinora il ventiduenne del Principato ha sempre stupito in positivo, dimostrandosi immediatamente all’altezza della situazione ogni qual volta è stato chiamato a effettuare un passo in avanti. Nel 2016, all’esordio in GP3, ha subito vinto il titolo. Una volta salito in Formula 2 nel 2017, si è istantaneamente laureato campione. Giunto in Formula 1 nel 2018, a bordo dell’Alfa-Sauber ha tenuto un rendimento tale da permettergli di essere “promosso” alla Ferrari dopo una sola stagione di apprendistato. Una volta presentatosi alla corte di Maranello, nel 2019, Leclerc ha saputo ribaltare gerarchie consolidate da quasi un lustro, sfilando a Sebastian Vettel la supremazia all’interno del team. Insomma, un percorso sin qui irresistibile da autentico predestinato. In questo 2020, però, il monegasco è chiamato a un ulteriore salto di qualità, senza ombra di dubbio il più difficile in assoluto. Dovrà infatti diventare la stella polare della Ferrari.

D’altronde il Cavallino Rampante ha deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo, affidandosi in tutto e per tutto al proprio pupillo. Al di là dal calo di rendimento palesato da Vettel, decidere di puntare con forza su un ragazzo alla sua terza stagione in Formula 1, privandosi dell’esperienza ultra-decennale di un quattro volte campione del mondo, è chiaramente un rischio. Inoltre per Leclerc il difficile arriva adesso, poiché nel 2019 non vi era alcuna aspettativa su di lui. Lo scorso anno, al pilota del Principato si chiedeva di fare esperienza e di non sfigurare nel confronto diretto con il tedesco. Come detto, ha saputo fare molto di più, tramutandosi addirittura nel centro di gravità del team. Questo, però, comporta l’ingresso in una nuova dimensione, in cui esistono anche responsabilità sinora sconosciute.

In primo luogo, Leclerc dovrà gestire la pressione generata dalle accresciute attese attorno a lui. Questo dovrebbe essere il minore dei problemi, perché Charles è ancora in parabola ascendente. Nel 2019 ha mostrato carattere, sangue freddo, fegato e un pizzico di sfrontatezza. Caratteristiche indispensabili per emergere in un ambiente spietato come la Formula 1. Tuttavia, essere in parabola ascendente significa anche non essere ancora al picco della propria carriera. Questo vuol dire che non ci sarà da stupirsi se il monegasco dovesse commettere degli errori, in alcuni casi dettati anche dall’irruenza giovanile e dalla comprensibile foga di emergere. Però, a differenza del 2019, le sbavature o gli svarioni gli saranno perdonati meno facilmente. Lo scorso anno  godeva di una sorta di “salvacondotto”, garantitogli dal fatto di essere un pilota dall’esperienza minima appena arrivato in un team di vertice. In questo 2020, invece, Leclerc è il punto di riferimento della squadra, nonché la principale carta del team di Maranello per il Mondiale, nel caso la vettura dovesse dimostrarsi in grado di rivaleggiare con Mercedes e Red Bull. Insomma, la prospettiva da cui Charles verrà osservato sarà completamente diversa e gli eventuali errori potrebbero essere valutati in maniera più critica. Dovrà quindi essere bravo a farsi scivolare addosso le difficoltà, allo scopo di non mettersi troppa pressione addosso.

Tuttavia, il vero esame di maturità andrà in scena in un altro ambito. Il contratto di cinque anni siglato durante l’inverno e la prossima uscita di scena di Vettel, faranno sì che a Leclerc venga affidato il timone dello sviluppo tecnico, che peraltro in questo 2020 rischia di essere cruciale anche in ottica 2021. Le vetture che vedremo in pista a Zeltweg verranno letteralmente “congelate” sotto molti punti di vista e, nel corso della stagione, sarà possibile intervenire pressoché esclusivamente sul piano aerodinamico. Riuscirà il monegasco a dimostrarsi all’altezza della situazione anche di questo compito, per lui del tutto inedito, dove peraltro l’esperienza è fondamentale? Al riguardo non ci sono certezze e il Cavallino Rampante ha deciso di fare un autentico “salto della fede”, convinto che Charles possa prenderlo per le briglie anche sotto questo, fondamentale, punto di vista. Ci vorrà del tempo per capire se le speranze sono state ben riposte.

In generale, la storia della Formula 1 ci insegna che vedere una nuova leva in grado di mettere all’angolo un compagno di squadra più esperto e blasonato in una squadra di vertice è garanzia di trionfi futuri. Negli ultimi quarant’anni l’impresa è riuscita a Nelson Piquet, Alain Prost, Ayrton Senna, Michael Schumacher e Lewis Hamilton, tutti piloti capaci di segnare un’epoca. Il sogno di ogni ferrarista è che anche Charles Leclerc possa fare altrettanto, per riportare a Maranello quel titolo che manca da troppo tempo. Non necessariamente nel 2020. D’altronde quest’anno il giovane monegasco sarà chiamato al vero esame di maturità, propedeutico però alla laurea iridata. Se poi questa dovesse arrivare rapidamente, meglio ancora.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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