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F1, fattore affidabilità preponderante. 7 ritiri a Zeltweg e anche la Mercedes ha rischiato…

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Dal tracciato di Spielberg (Austria) è iniziato il Mondiale di F1 2020. Lo spettacolo non è mancato, ma non può non balzare all’occhio un problema comune all’interno del gruppo: l’affidabilità. Il primo GP del campionato ha visto molti protagonisti costretti al ritiro per problemi meccanici. Oltre ai piloti che non hanno tagliato il traguardo, è doveroso sottolineare le difficoltà avute da coloro che hanno completato i 71 giri del Red Bull Ring.

Le due Mercedes del finnico Valtteri Bottas e dell’inglese Lewis Hamilton sono state rallentate nella loro corsa da alcuni problemi con la temperatura dei propulsori. Ad entrambi i piloti è stato chiesto di restare lontano dai cordoli e di ‘gestire’ le auto. Le tre Safety Car hanno certamente aiutato la casa di Stoccarda che ha potuto tagliare il traguardo senza conseguenze. Un campanello d’allarme per i motori tedeschi che, come accaduto nei test di Barcellona dello scorso febbraio, sembrano soffrire rispetto agli altri. Se i due alfieri di casa Mercedes sono riusciti a vedere la bandiera a scacchi, non possiamo dire la stessa cosa di altri due protagonisti. Il britannico George Russell (Williams) ed il canadese Lance Stroll (Racing Point) sono stati infatti traditi dai dai propulsori Mercedes ed hanno dovuto concludere anticipatamente la manifestazione.

Le noie meccaniche non hanno risparmiato Renault che, con l’australiano Daniel Ricciardo, ha dovuto alzare bandiera bianca dopo pochi passaggi. Red Bull infine, squadra in pista con Honda, ha visto sfumare un ipotetico podio con l’olandese Max Verstappen, rallentato da un problema dopo pochi giri di corsa. Il vincitore delle ultime due edizioni del GP austriaco ha dovuto interrompere la propria prestazione quando si trovava al secondo posto. Non è andata meglio al compagno di box Alexander Albon. Il thailandese, vittima in curva 4 di un contatto con Lewis Hamilton, è stato costretto al ritiro nelle ultime fasi di corsa per un cedimento sulla sua monoposto.

Sette ritiri su 20 partecipanti sono un dato allarmante. Il primo atto della stagione, come spesso accade, mostra tanti difetti nei progetti che, ci si augura, possano essere presto risolti per garantire regolarità alla stagione. Se consideriamo anche le noie avute da Mercedes, sono ben nove le monoposto che non hanno vissuto dei bei momenti durante la corsa di domenica. 

Nella F1 di oggi l’affidabilità è sempre più importante ed uno zero in classifica pesa come un macigno in ottica finale. Sono due le squadre che non hanno subito rotture durante il GP d’Austria 2020. Ferrari e McLaren sono state le uniche due realtà che non sono incappate in noie tecniche. La Rossa sembra avere altri problemi da risolvere, mentre la McLaren appare molto competitiva, pronta ad un posto fisso nella top 5. Aspettiamo con impazienza il prossimo GP, in programma sempre a Spielberg, tra sette giorni. Solo in quell’occasione vedremo come si comporteranno le auto, nella speranza di goderci uno spettacolo regolare con tutte le vetture in pista dal via fino al traguardo.

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Foto: Lapresse

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