Formula 1
F1, Ferrari in crisi nera: licenziamenti in vista? Sanchez (aerodinamica) e Cardile (progetto veicolo) nel mirino
La Ferrari sta attraversando uno dei momenti più difficili degli ultimi trent’anni, la SF1000 fa acqua da tutte le parti e non riesce a essere competitiva per le posizioni che contano. Entrambe le monoposto sono state doppiate in occasione del GP d’Ungheria, l’onta del giro di ritardo mancava addirittura da 12 anni. Uno smacco pesantissimo per Sebastian Vettel (sesto) e Charles Leclerc (undicesimo), lontani anni luce dagli avversari di vertice. Il progetto è completamente sbagliato e la Scuderia di Maranello deve provare a correre ai ripari per evitare che la stagione prosegua su questi mediocri livelli.
Il team principal Mattia Binotto ha dichiarato che bisogna cambiare rotta ma non sarà semplice mettere in pista una vettura competitiva per il doppio appuntamento di Silverston (2 e 9 agosto). Settimana scorsa si era parlato della possibilità di licenziare lo stesso Mattia Binotto ma al momento non sembra una strada che i vertici del Cavallino Rampante intendono percorrere. Il team principal è stato molto chiaro dopo l’appuntamento in terra magiara: “Il deficit al momento è ancora lì. Ci manca la velocità sui rettilinei, ci manca la velocità in curva. Nel complesso, la macchina deve essere migliorata in tutte le aree. È così semplice. Penso che a Barcellona abbiamo visto che non eravamo abbastanza veloci, ma penso anche che non ci aspettavamo una situazione così difficile. È sicuramente peggio rispetto alle aspettative. Abbiamo un paio di settimane prima di Silverstone. Sarà importante per noi a Maranello considerare tutti gli aspetti della macchina, e nella nostra organizzazione, qualunque cosa debba essere migliorata“.
Secondo la Gazzetta dello Sport, sulla graticola ci sarebbero David Sanchez (numero 1 degli aerodinamici) ed Enrico Cardile (capo del progetto veicolo). Effettivamente la Rossa sta faticando proprio a livello aerodinamico ma anche la power unit è in totale sofferenza: vedremo se cambierà qualcosa nelle prossime settimane dopo tre weekend da incubo in termini di prestazioni.
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Foto: Lapresse