Formula 1

F1, GP Austria 2020: analisi delle qualifiche. Mercedes perfetta, Ferrari scoraggiante

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Les jeux sont faits, rien ne va plus. Basta speculazioni, finalmente ha parlato la pista. Le qualifiche del Gran Premio d’Austria 2020 sono andate in archivio, sancendo l’assoluta superiorità della Mercedes. Solo la Red Bull sembra avere una speranza di mettere in discussione la leadership del team tedesco, mentre al Ferrari arranca a centro gruppo. Andiamo ad analizzare quanto visto nella giornata odierna.

MERCEDES (BOTTAS 1° – HAMILTON 2°) – Sei decimi al giro. È questo il vantaggio di cui le Mercedes godono sul resto del mondo, almeno sulla pista di Zeltweg. Le monoposto tedesche hanno confermato di essere indiscutibilmente superiori alla concorrenza, spadroneggiando sia nel Q2 che nel Q3, esattamente come avevano fatto nelle prove libere. Non a caso, la lotta per la pole position è stata un affare di famiglia tra Valtteri Bottas e Lewis Hamilton. Alfine l’ha spuntata il finlandese per una manciata di millesimi. Vedremo se il britannico si prenderà la rivincita quando più conta, ovvero in gara, dove tutto lascia presupporre che la Stella a tre punte sia destinata a realizzare una doppietta. Strategia di Max Verstappen permettendo…

FERRARI (LECLERC 7° – VETTEL 11°) – Un risultato scoraggiante, visto che le “Rosse” hanno faticato a entrare in Q3. Anzi, Vettel non ci è arrivato proprio, venendo eliminato in Q2, mentre il compagno di squadra si è salvato per il rotto della cuffia, acciuffando poi la settima posizione. Il problema più grosso delle Ferrari è rappresentato dalla mancanza di velocità di punta, ma ci sono molte altre lacune. Insomma, la SF1000 è una vettura nata male e tutte le speranze sono riposte nella versione B che sarà portata in Ungheria. In Austria, invece, il Cavallino Rampante appare destinato a sgomitare a centro gruppo. Chi, dopo i test di Barcellona, indicava la Scuderia di Maranello come la quinta forza in campo, aveva ragione. Le Mercedes sono di un altro pianeta, le Red Bull si sono rivelate molto più veloci, ma anche McLaren e Racing Point appaiono superiori, almeno sul giro secco. La speranza è che la Ferrari possa fare qualcosa in più sul passo gara e in tal senso l’eliminazione di Vettel rappresenta paradossalmente una fortuna, poiché non sarà obbligato a usare le gomme morbide nel primo stint. Di conseguenza, la Scuderia di Maranello può tentare di diversificare la strategia dei suoi piloti. Tuttavia, l’obiettivo massimo per domenica, appare quello di piazzare entrambe le vetture in zona punti.

RED BULL (VERSTAPPEN 3° – ALBON 5°) – La “bella addormentata” si è svegliata giusto in tempo, riprendendosi dal torpore palesato venerdì. Per quanto visto oggi, Max Verstappen è l’unico in grado di mettere in discussione il successo delle Mercedes. Al riguardo, va fatto un plauso agli strateghi della squadra diretta da Christian Horner, che hanno deciso di prendersi un rischio calcolato, montando gomme medie per il primo tentativo nel Q2. Dopodiché, nel finale l’olandese è stato rispedito in pista per ultimo con le morbide. Tuttavia, una volta resisi conto che la posizione nella top ten non era più a rischio, hanno prontamente comunicato al pilota di abortire il suo giro veloce, allo scopo di tenere valido il tempo realizzato con le medium. In questo modo Verstappen avrà l’opportunità di sparigliare le carte, partendo con una mescola diversa rispetto al duo Mercedes. Non male Albon, a cui si chiede di non sfigurare nel confronto diretto con l’olandese. Il thailandese di Londra ha avanzato la sua candidatura a una posizione a ridosso del podio.

MCLAREN (NORRIS 4° – SAINZ 8°) – L’impressione è che la McLaren possa essere la terza forza in campo. Lando Norris ha brillato di luce propria, stampando uno splendido quarto tempo. Carlos Sainz è mancato proprio nel Q3, dove qualche sbavatura di troppo gli è costata almeno tre posizioni sulla griglia. Comunque sia, il team di Woking si candida con credenziali per occupare le posizioni a ridosso del podio nella gara di domenica. Se poi qualcosa dovesse andare storto a una Mercedes o a Verstappen, allora si potrebbe anche sognare qualcosa di più di un piazzamento di prestigio.

RACING POINT (PEREZ 6° – STROLL 9°) – Bene, ma non benissimo, quantomeno alla luce di quanto visto nelle prove libere. Non è arrivato l’exploit che qualcuno auspicava, ma le “Mercedes rosa” sono comunque competitive e, tutto sommato, sono la quarta forza in campo. Il dato più interessante è rappresentato dal fatto che Stroll non ha sfigurato nel confronto diretto con Perez. Comunque sia, occhio al messicano, perché in gara appare in grado di puntare alle posizioni a ridosso del podio, giocandosela con le McLaren e Albon. In generale, per la Racing Point l’obiettivo sarà quello di piazzare entrambe le vetture a punti e almeno una nelle prime sei posizioni. Traguardo fattibile, alla luce di quanto visto oggi.

RENAULT (RICCIARDO 10° – OCON 14°) – Le performance delle vetture francesi fanno storcere un po’ il naso, poiché alla luce di quanto intravisto nelle prove libere ci si poteva aspettare qualcosa di più. Ricciardo non è stato fortunato, poiché in Q3 ha trovato le bandiere gialle generate dall’uscita di pista di Bottas nell’unico tentativo veloce. Ocon invece è apparso impalpabile, sempre molto indietro rispetto al compagno di squadra. Alla fine le Renault sono a centro gruppo, ma potrebbero avere qualcosa in più sul passo gara, soprattutto per quanto riguarda l’australiano. Quindi non ci sarà da stupirsi se i due alfieri della Régie saranno in grado di recuperare posizioni.

ALPHA TAURI (GASLY 12° – KVYAT 13°) – Considerato il potenziale del team, si può affermare che le qualifiche vadano in archivio senza infamia e senza lode. Il dato più interessante della giornata odierna è rappresentato dal fatto che Gasly, anonimo nelle prove libere, abbia costantemente fatto meglio di Kvyat. Per la gara, la speranza è di racimolare qualche punticino, magari approfittando di disgrazie altrui.

HAAS (GROSJEAN 15° – MAGNUSSEN 16°) – Il fatto che Romain Grosjean sia riuscito a vincere la “guerra dei poveri”, ovvero a superare il primo taglio, è una magra consolazione. Però mettere una vettura in Q2 era il massimo obiettivo odierno per la Haas, che è ben lontana dalle posizioni che contano e apparentemente faticherà a entrare in zona punti, poiché ci sono almeno sei vetture sicuramente superiori a quelle del team di matrice statunitense.

ALFA ROMEO (GIOVINAZZI 18° – RÄIKKÖNEN 19°) – Giovedì Kimi Räikkönen aveva detto di essere curioso di scoprire dove si sarebbero collocati in griglia. Il risultato sicuramente non lo aggraderà, perché a conti fatti l’Alfa Romeo è la nona forza in campo. Vero che la Haas è vicina, ma a meno di miracoli o di ripetuti ritiri altrui, la zona punti appare una chimera. Insomma, il 2020 inizia sulla falsariga della seconda metà di 2019. Il dato più interessante è rappresentato dal fatto che Giovinazzi si stia costantemente dimostrando più performante del compagno di squadra. Il pilota italiano, però, continua a commettere troppi errori, vedi l’uscita di pista che gli è costata la possibilità di accedere al Q2.

WILLIAMS (RUSSELL 17° – LATIFI 20°) – Parlare di “soddisfazione” è probabilmente eccessivo, ma di sicuro ci può essere quantomeno orgoglio. Perché nonostante tutte le difficoltà finanziarie patite negli ultimi mesi, la Williams ha confermato quanto visto nelle prove libere, ovvero di avere colmato il gap rispetto alla coda del plotone e di non essere più destinata a occupare sempre e comunque le ultime due posizioni. George Russell ha infatti dimostrato di potersi confrontare con le Alfa Romeo e le Haas, prendendosi la soddisfazione di mettersi dietro entrambe le monoposto del Biscione. Nicolas Latifi è invece apparso decisamente più indietro e, per il momento, la sua unica prospettiva sembra essere quella di fare esperienza.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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