Formula 1

F1, GP Austria 2020: Mercedes cerca l’uno-due nelle qualifiche, Ferrari dovrà limitare i danni

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E’ tempo di qualifiche, è tempo d’attacco al tempo. Dopo il primo giorno di prove libere, i team di F1 non potranno più scherzare perché oggi si deciderà la prima griglia di partenza della stagione, dopo il lungo stop per la pandemia. Sul Red Bull Ring (Austria) primo time-attack, dunque, ma le variazioni sul tema non sembrano esserci se si guarda al recente passato. Sì, perché la Mercedes ha tutto per monopolizzare la prima fila.

Nelle due sessioni di libere andate in scena ieri le due “Frecce Nere” si sono prese le prime due posizioni e agli altri hanno lasciato le briciole. Lewis Hamilton, in particolare, ha ottenuto i due migliori crono di entrambe le sessioni dimostrando che le questioni legate alla lotta contro il razzismo non lo hanno privato di motivazioni. Il britannico, al contrario, sembra ancor più desideroso di dimostrare a tutti il suo valore, quasi con spirito di rivalsa nei confronti di un mondo che sembra essere tornato indietro non solo a causa del Covid-19. Per questo, con il suo nuovo casco nero, Hamilton ha nel mirino la pole n.89 in carriera.

Indubbiamente LH44 gode di una W11 in splendida forma e più bella del solito non soltanto per la livrea nera. Di fatto, la nuova “creatura” di Brackley sembra aver trovato l’equilibrio perfetto tra velocità in rettilineo e prestazione in curva. Su un tracciato come quello austriaco, dove trazione, frenata e inserimento in curva sono fondamentali, la monoposto anglo-tedesca ha fatto vedere grandissima velocità in tutte le condizioni e pare essere di un altro pianeta. Aspetti legati in parte al DAS, sistema che modifica la convergenza delle ruote anteriori e quindi aumenta le temperature delle gomme sull’avantreno. Attraverso questa soluzione, infatti, la Mercedes può permettersi una configurazione a basso carico, ma nello stesso tempo disporre di tanto grip meccanico, favorendo il corretto sfruttamento degli pneumatici nelle qualifiche e in gara. Non a caso il sistema citato è finito sotto osservazione da parte degli avversari e Red Bull ha presentato reclamo ai commissari, che però poi in nottata hanno dichiarato legale quanto fatto da Mercedes.

Per questo il team di Milton Keynes e anche la Ferrari dovranno cercare di battere la Stella a tre punte in altri modi. La RB16, nelle libere, non si è mostrata troppo brillante, ma l’impressione è che soprattutto l’olandese Max Verstappen, vittorioso l’anno scorso e nel 2018 in Austria, si sia tenuto qualcosa nel taschino. Discorso, invece, molto diverso per la Rossa. La SF1000 ha problemi di grip, di natura aerodinamica e non rende la vita facile ai due piloti Sebastian Vettel e Charles Leclerc. Come si era detto alla vigilia, la vettura si è presentata a Spielberg con la stessa configurazione vista nel corso dei test a Barcellona (Spagna) ed è chiaramente indietro. Il Team Principal Mattia Binotto non si è nascosto e ha parlato di step evolutivi che vi potranno essere solo in Ungheria tra due settimane dal momento che il progetto attuale della macchina di Maranello ha alcuni problemi di concetto. In sostanza, a Budapest ci potrebbe essere un cambiamento importante, che i ferraristi si augurano sia in meglio.

Certo, non è il miglior viatico per iniziare quest’annata, considerando anche il pericolo concreto rappresentato dalla Racing Point. La monoposto rosa, molto simile alla W10 Mercedes (2019), per usare un eufemismo, ha messo in mostra un ottimo rendimento nella simulazione delle qualifiche e ancor di più sul passo gara. Pertanto, considerare il messicano Sergio Perez e il canadese Lance Stroll in lizza per le posizioni di vertice non è certo ardito.

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Foto: LaPresse

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