Formula 1

F1, GP Gran Bretagna 2020: Charles Leclerc e la voglia di riscatto a Silverstone

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C’è voglia di riscatto. Charles Leclerc ha decisamente deluso nelle ultime due uscite del Mondiale 2020 di F1 e in vista del prossimo weekend iridato a Silverstone (Gran Bretagna) le motivazioni del monegasco sono molto alte per chiudere un capitolo negativo e riaprirne un altro.

Ammettiamolo, il primo appuntamento del campionato a Spielberg (Austria) era stato per Charles una vetrina nella quale mettere in mostra il suo talento: quel secondo posto con una Ferrari in evidente difficoltà, realizzando sorpassi di pregevole fattura, aveva portato un po’ tutti a citare piloti di un glorioso passato che il 22enne del Principato in quella corsa aveva incarnato.

Dalle stelle alle stalle verrebbe da dire, perché nelle due prove successive in Stiria e in Ungheria Leclerc è stato assai lontano da quel che si pensa di lui: il grossolano errore del primo giro in terra austriaca, costato caro a lui e al compagno di squadra Sebastian Vettel, e l’anonimo fine settimana magiaro concluso fuori dalla zona punti (undicesimo) rappresentano due down di non poco conto per Charles. Ecco che su di un tracciato dove di talento e coraggio ne serve tanto, Leclerc deve ritrovare un po’ quella polvere magica che gli possa consentire di guidare sui problemi, come gli era riuscito brillantemente nella prima uscita.

Certo, più facile a dirlo che a farlo. I presupposti con cui la Rossa si presenta all’appuntamento in Gran Bretagna non sono dei migliori: il doppiaggio subito all’Hungaroring è l’evidenza che la SF1000, in termini prestazionali, non ha pregi e sia Leclerc che Vettel si trovano a remare controvento. Su di una pista dove l’efficienza aerodinamica e la gestione delle gomme sono aspetti di capitale importanza, si fa fatica a immaginare che i due alfieri del Cavallino Rampante possano essere della partita per le posizioni che contano, specie per i primi due gradini del podio che sembrerebbero già prenotati dai due della Mercedes.

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Il monegasco, però, deve dare delle risposte a se stesso e alla squadra sul proprio rendimento, anche nel confronto con il team-mate che in Ungheria si è meglio comportato nelle qualifiche e in gara. In un contesto nel quale la Ferrari non può vincere, forse il vero tema di interesse per i due piloti del Cavallino è proprio la lotta interna, anche se delle decisioni sui piani futuri già sono state prese, come è ben noto.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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