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F1, GP Stiria 2020, analisi prove libere. Brillano Verstappen e le Racing Point. Ferrari da decifrare

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La giornata inaugurale del Gran Premio di Stiria, secondo atto del Mondiale di Formula Uno 2020, è andata in archivio. I team hanno effettuato tre ore di intenso lavoro tra la mattinata e il pomeriggio che potrebbero rivelarsi decisivi in vista della gara. Infatti domani è prevista una forte perturbazione, che mette a rischio lo svolgimento della terza sessione di prove e soprattutto delle qualifiche, le quali potrebbero essere posticipate a domenica mattina o addirittura cancellate del tutto. Se dovesse verificarsi questa seconda eventualità, allora per stabilire la griglia di partenza verrebbe utilizzata la classifica della FP2. Pertanto quest’ultima è stata anomala, con i team che si sono visti costretti anche a cercare il tempo per mettersi al riparo da eventuali brutte sorprese. Andiamo dunque ad analizzare squadra per squadra quanto avvenuto quest’oggi in pista.

MERCEDES – A differenza di sette giorni orsono, le Mercedes non hanno dato quel senso di onnipotenza e assoluto controllo della situazione messo in mostra durante ogni sessione del Gran Premio d’Austria. È vero che quest’oggi le vetture di Stoccarda hanno lavorato soprattutto in ottica gara, girando pochissimo con le gomme morbide. Però al tempo stesso è anche vero che Valtteri Bottas ha dovuto impegnarsi a fondo per avere ragione delle Racing Point e, in termini di prestazione secca, si è visto battuto da Max Verstappen in entrambe le sessioni. Al contrario, venerdì scorso nessuno aveva infastidito il team diretto da Toto Wolff. Una spiegazione potrebbe essere rappresentata dal fatto che le Mercedes hanno usato una mappatura conservativa per la power unit, tenendosi quindi del margine per quando più conterà. Al di là di questa considerazione, ha stupito in negativo Lewis Hamilton. Il britannico non è pervenuto, soprattutto nel pomeriggio, durante il quale ha girato molto meno del compagno di squadra e ha faticato a trovare una prestazione convincente nel momento in cui ha tentato di stampare il tempo con gli pneumatici soft, pagando ben sei decimi al finlandese! Complessivamente Bottas ha completato 67 tornate e Hamilton 56.

FERRARI – A guardare le prestazioni verrebbe da mettersi le mani nei capelli. Leclerc ha percorso 63 giri e Vettel 65. Nella tabella dei tempi il monegasco si è attestato al nono posto, pagando un secondo da Verstappen; il tedesco invece si è piazzato addirittura sedicesimo, a nove decimi dal compagno di squadra e dietro persino alle Alfa Romeo! Tuttavia, la situazione non appare drammatica. La Ferrari non ha cercato il crono, limitandosi a lavorare parecchio sulle novità presentate questa settimana (nuovo fondo e nuova ala anteriore). Di sicuro c’è che le vetture di Maranello sono migliorate in tema di velocità di punta, segno di come la direzione potrebbe essere quella corretta. Va sottolineato come le Ferrari siano apparse in difficoltà con gli pneumatici morbidi, mentre siano sembrate più competitive con mescola media e hard. È anche vero che le soft sono state utilizzate molto poco. Insomma, Cavallino Rampante da rivedere, trarre qualunque conclusione dopo la giornata odierna in merito alla bontà degli aggiornamenti appare prematuro. Leggendo tra le righe si può parlare di cauto ottimismo, anche se, come detto da Leclerc ieri in conferenza stampa, al di là di quanto si potrà migliorare sarà difficile agganciare sin da subito Mercedes e Red Bull.

RED BULL – Come venerdì scorso non sono mancati i testacoda e le uscite di pista, soprattutto da parte di Alexander Albon, che quest’oggi si è dimostrato più lontano da Max Verstappen, pagando costantemente sei/sette decimi sulla prestazione secca. Evidentemente il thailandese di Londra ha faticato a trovare la quadra con il nuovo musetto presentato dal team di Milton Keynes. Verstappen, che invece non ha utilizzato questa novità per cercare il tempo, ha brillato. Max infatti si è preso la soddisfazione di stampare il miglior crono di giornata e, di conseguenza, potrebbe partire dalla pole position se le qualifiche dovessero essere cancellate. Complessivamente 58 giri per l’olandese e 57 per il compagno di squadra. In generale, la Red Bull è apparsa affilare le armi in cerca di riscatto dopo l’inopinato “zero” alla casella punti nello scorso weekend.

MCLAREN – La McLaren non ha mai rubato l’occhio, ma è comunque rimasta sempre nelle posizioni di vertice, dando l’impressione di effettuare tanto lavoro silenzioso e di poter alzare ulteriormente l’asticella. Oggi Carlos Sainz si è guadagnato il premio “Stakanov di giornata”, completando la bellezza di 85 giri e facendo costantemente meglio del compagno di squadra Lando Norris (56 tornate per lui), il quale ha vissuto un autentico venerdì nero. Infatti il giovane britannico si è visto affibbiare una penalità di 3 posizioni sulla griglia di partenza per aver effettuato un sorpasso in regime di bandiere gialle. Si tratta di una leggerezza che potrebbe costargli carissimo domenica, quando partirà inevitabilmente a handicap.

RACING POINT – Sono state la sorpresa di giornata. D’accordo, vederle nella top ten non è certo una novità, ma Sergio Perez è stato addirittura il migliore di tutti nella FP1 e nel pomeriggio si è inchinato solo a Max Verstappen e Valtteri Bottas! Lance Stroll ha costantemente pagato tra i tre e i cinque decimi dal compagno di squadra, ma anche lui ha guadagnato accesso ai quartieri nobili della classifica. Peraltro la “Mercedes rosa” gira che è un piacere, in quanto il messicano ha completato 65 tornate, mentre il canadese ne ha portate a termine ben 79. Ottima notizia, considerando come settimana scorsa fosse sorto qualche dubbio in tema di affidabilità. C’è molta curiosità per capire cosa varranno le Racing Point tra qualifiche (se ci saranno) e gara. L’impressione è che non ci sia molto margine da limare, mentre Mercedes, Red Bull, McLaren e Ferrari potranno migliorare. Per adesso il team di Silverstone si gode il momento e può nuovamente sognare quel podio sfumato sette giorni orsono.

RENAULT – Il team francese continua a essere impalpabile. Ricciardo oggi ha completato solamente 33 giri, poiché un’uscita di pista con relativo botto contro le barriere all’inizio della FP2 gli ha impedito di lavorare nel pomeriggio. Esteban Ocon ha completato 67 tornate e, almeno in mattinata, ha chiuso il gap cronometrico dall’australiano. Comunque poca roba, perché la Renault sembra confermarsi un team di metà schieramento, costretto a inseguire tutte le altre squadre ufficiali.

ALPHA TAURI – Le Alpha Tauri hanno ribadito quanto messo in mostra settimana scorsa. Galleggiano a centro gruppo e sono a tutti gli effetti la settima forza in campo, con un leggero distacco dalle prime sei e un piccolo margine sugli ultimi tre team. Complessivamente oggi Pierre Gasly ha completato 64 giri, mentre Daniil Kvyat ne ha percorsi 62. In entrambe le sessioni, il francese è stato più rapido del russo.

ALFA ROMEO – Tanto lavoro senza intoppi. In mattinata si è rivisto in pista Robert Kubica, che ha girato al posto di Antonio Giovinazzi. Il polacco ha completato 31 giri, mentre l’italiano nel pomeriggio ne ha percorsi 36. Dal canto suo Kimi Räikkönen ha portato a termine “solo” 46 tornate diluite tra le due sessioni. A differenza di settimana scorsa, l’Alfa Romeo appare l’ottava forza in campo con un discreto cuscinetto su Haas e Williams. Kubica ha confermato le parole di Räikkönen, l’impressione è che la vettura fatichi sul giro secco, ma riesca a essere più competitiva sul passo gara.

HAAS – Male, anzi malissimo. In mattinata Magnussen di fatto non ha girato a causa di un problema alla batteria, portando a termine 36 tornate nel pomeriggio. Per Grosjean invece 69 giri senza particolari problemi. Tuttavia, per il team di matrice statunitense, il fatto inquietante è quello di essere stato indiscutibilmente il meno performante di giornata. Nell’FP1 il francese ha battuto solo i piloti di riserva e chi non ha potuto girare a causa di guasti meccanici, mentre nell’FP2 entrambe le Haas sono rimaste ben lontane anche dalle Williams, chiudendo mestamente la graduatoria dei tempi.

WILLIAMS – Le buone notizie sono rappresentate dalle prestazioni di Nicolas Latifi, oggi avvicinatosi notevolmente a George Russell, e dal fatto di aver sonoramente battuto le Haas. Invece la nota dolente è l’affidabilità, poiché si è rotta un’altra power unit, inconveniente che ha praticamente impedito al canadese di girare in FP1. In mattinata è stato schierato Jack Aitken, il quale ha completato 35 tornate senza particolari problemi con tempi dignitosi. Latifi si è rifatto nel pomeriggio (è stato il pilota rimasto più a lungo in pista nell’FP2, percorrendo complessivamente 55 giri nell’arco delle due sessioni). Dal canto suo, Russell (34 giri) si è preso il lusso di stampare un tempo migliore rispetto a quello di Sebastian Vettel.

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Foto: La Presse

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