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F1, GP Stiria 2020: doppietta Mercedes, Hamilton vince sul velluto. Le Ferrari si scontrano al primo giro!

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Il Gran Premio di Stiria, secondo atto del Mondiale di Formula Uno 2020, si è disputato come previsto sull’asciutto in una splendida giornata estiva. Dunque niente diluvio, come avvenuto durante le qualifiche. I protagonisti sono stati quelli annunciati. Alfine Lewis Hamilton ha dominato la scena, precedendo Valtteri Bottas e Max Verstappen. Ecco come si sono svolti i fatti.

Innanzitutto c’è grande curiosità per capire le decisioni in tema di pneumatici, poiché le qualifiche bagnate hanno fatto sì che per i primi dieci sia decaduto l’obbligo di prendere il via con lo stesso treno di gomme utilizzato per fissare il miglior tempo in Q2. Quasi tutti decidono di scattare con le morbide, eccezion fatta per Ricciardo, Vettel, Kvyat, Räikkönen, Latifi e Giovinazzi che montano le medie. Dunque, strategia differenziata in casa Ferrari.

Il via fila liscio, senza contatti, almeno nelle posizioni di vertice. Hamilton mantiene agilmente la testa, mentre Verstappen si deve preoccupare di difendere la seconda posizione da Sainz. A centro gruppo, però, succede il patatrac tra le Ferrari, con Leclerc che si butta all’interno di Vettel. Di spazio ce n’è poco e le due Rosse si toccano. La vettura del monegasco sale su quella del tedesco e la ruota posteriore sinistra della numero 16 distrugge l’alettone posteriore della numero 5. Entrambe le auto rientrano ai box. Vettel si ritira subito, Leclerc percorre un paio di giri prima di alzare bandiera bianca a causa di un danno irreparabile al fondo. Finisce così la gara del Cavallino Rampante!

Nel frattempo è entrata la safety car, che si fa rapidamente da parte. Sainz scivola rapidamente indietro, essendo costretto a lasciare passare prima Bottas e poi Albon. L’ordine è Hamilton, Verstappen, Bottas, Albon, Sainz, Ocon, Ricciardo, Gasly, Stroll, Norris. Come prevedibile le Racing Point danno spettacolo e risalgono la china, guadagnando rapidamente la settima e l’ottava posizione. Intanto le Renault sono impegnate in un corpo a corpo nel quale Ricciardo suda le proverbiali sette camice per avere ragione di Ocon. In testa Hamilton stampa un giro veloce dopo l’altro, costruendo un cuscinetto su Verstappen, che invece vede il suo margine venire rosicchiato progressivamente da Bottas. Quantomeno l’olandese è all’altezza del ritmo delle Mercedes, mentre Albon paga un secondo al giro rispetto al compagno di squadra.

Verstappen, ormai pressato da Bottas, è il primo a cambiare gli pneumatici. Lo fa al 25° giro e monta le medie. Max rientra in pista terzo, appena davanti ad Albon. Al giro seguente anche Ocon imbocca la corsia box, ma nel suo caso per ritirarsi.  Hamilton risponde alla 28ma tornata, montando a sua volta le medie. La leadership viene ereditata da Bottas, che invece prosegue sino al 35° passaggio. Anche lui si dota di pneumatici gialli e torna in terza piazza. Sicuramente ritardare il pit-stop non ha fatto bene al finlandese, poiché si ritrova a 8 secondi da Verstappen, quando prima della sosta dell’olandese ne aveva solo due. Hamilton, invece, gode di cinque secondi di margine su Max. Al 38° giro si ferma anche Ricciardo, partito con le medie. L’australiano prova a sparigliare le carte montando gomme morbide e soprattutto si trova ben davanti a Sainz, che nel frattempo aveva avuto un pit-stop problematico a causa di una posteriore sinistra capricciosa. L’iberico è quindi scivolato indietro e si trova alle spalle anche delle Racing Point.

La distanza tra Hamilton e Verstappen rimane stabile, mentre Bottas ricomincia a rosicchiare terreno all’olandese. I primi tre sono separati da dodici secondi. Ce ne sono invece trenta tra il finlandese e Albon, che non ha assolutamente il ritmo del compagno. A questo punto due Racing Point ingaggiano una lotta in famiglia, con Perez che riesce ad avere ragione di Stroll.
A due terzi della distanza l’ordine è quindi Hamilton, Verstappen, Bottas, Albon, Ricciardo, Perez, Stroll, Sainz, Norris, Gasly. Quest’ultimo però viene superato prima da Kvyat e poi da Giovinazzi. Ricciardo si trova in difficoltà e viene superato da Perez con facilità irrisoria. Ben presto l’australiano viene seriamente minacciato anche da Stroll, mentre il messicano vola, mettendosi in scia ad Albon!

Nell’ultimo terzo di gara Hamilton comanda sul velluto, mentre Verstappen – il cui alettone anteriore è leggermente danneggiato – fatica a contenere il ritorno di Bottas. Il finlandese, ormai decisamente più veloce, lancia un primo attacco all’olandese al quint’ultimo giro. Max resiste stoicamente, ma rimanda l’inevitabile. Bottas lo sorpassa alla tornata seguente e si prende la seconda posizione. Verstappen e Sainz, che hanno mezzo minuto di vantaggio sugli inseguitori più vicini, decidono di effettuare un pit-stop per montare le soft e cercare il giro più veloce. Sarà lo spagnolo ad avere la meglio in questo senso.

Il finale è movimentato dalle Racing Point. Al terz’ultimo giro Perez attacca Albon allo Schlossgold e le due vetture arrivano al contatto. Il thailandese prosegue senza problemi, mentre il messicano danneggia la sua ala anteriore ed è costretto a rallentare. Più indietro Stroll infilza Ricciardo alla Remus Kurve, ritardando al massimo la frenata. Ne approfitta anche Norris che si incolla al canadese. Dopodiché nell’ultimo giro il giovane britannico lancia il suo assalto al nordamericano, riuscendo a sorpassarlo ed avendo ragione persino di Perez e della sua vettura danneggiata all’ultima curva!

Dunque doppietta della Mercedes. Hamilton trionfa in maniera imperiosa, mentre Bottas ottiene il massimo del suo potenziale chiudendo secondo. Terzo un ottimo Verstappen e quarto Albon. Norris alfine arpiona un’inaspettata quinta piazza, precedendo Perez e Stroll. Ottavo Ricciardo, nono Sainz e ultimo punto a Kvyat, decimo. Le Alfa Romeo concludono undicesima con Räikkönen e quattordicesima con Giovinazzi.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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