Formula 1
F1, GP Ungheria 2020: analisi gara. La Mercedes va per la stagione perfetta? Haas da applausi
Il Gran Premio di Ungheria 2020 si è risolto con l’ennesimo trionfo della Mercedes. Lewis Hamilton ha dominato la scena, mentre Valtteri Bottas si è dovuto accontentare del terzo posto dopo aver sbagliato la partenza. Fra le due “Frecce Nere” si è inserito Max Verstappen. La Ferrari torna a casa con le pive nel sacco, poiché entrambe le vetture di Maranello sono state doppiate. Andiamo ad analizzare, squadra per squadra, quanto successo quest’oggi.
MERCEDES – Devastanti, fanno ciò che vogliono, come le McLaren del 1988, le Ferrari del 2002 o.. le loro alter ego del 2016! È evidente come la casa di Stoccarda possa provare a realizzare una stagione perfetta, ovvero a vincere tutte le gare, anche perché a Lewis Hamilton è bastato spingere lo stretto necessario per assicurarsi un successo mai in discussione e un meritato hat-trick. Per Valtteri Bottas la gara è stata decisamente più complessa e l’errore alla partenza gli è verosimilmente costato il secondo posto. Il finnico deve così cedere la leadership iridata al compagno di squadra, ma è l’unico pilota a essere salito sul podio in tutte e tre le gare disputate.
FERRARI – Al di là del fatto che le Red Bull si siano improvvisamente riprese, dalla Ferrari ci si poteva aspettare sicuramente di più. Intendiamoci, il sesto posto di Sebastian Vettel è un risultato tutto sommato in linea con le aspettative della vigilia, soprattutto se si considera che Max Verstappen e Alexander Albon sono tornati improvvisamente competitivi. Tuttavia, quello che ha impressionato in negativo delle Rosse è stato il passo gara, lontanissimo persino da quello delle Racing Point, con cui invece c’era l’ambizione di lottare ad armi pari. Leclerc è addirittura finito fuori dalla zona punti, vivendo una gara ancor più difficile di quella del compagno di squadra e pagando il fatto di aver montato gomme soft, decisamente poco performanti, durante il primo stint. Senza questo inconveniente avrebbe potuto essere in linea con Vettel, ma di sicuro, anche nella migliore delle ipotesi, fare meglio di quinto sarebbe stato impossibile.
RED BULL – Dopo aver bisticciato con l’assetto per tutto il weekend, le vetture di Milton Keynes trovano magicamente la quadra del cerchio proprio quando più conta. Max Verstappen, è stato posseduto per un attimo dallo spirito agonistico di David Coulthard, rischiando di compromettere la sua gara prima della partenza, quando è andato a sbattere contro le barriere nel giro di installazione. Per sua fortuna la vettura è stata riparata in tempo ed è stato in grado di portarsi a casa uno splendido secondo posto, approfittando al meglio delle sbavature di Valtteri Bottas. Di questi tempi, battere una Mercedes è già un risultato da incorniciare. Alexander Albon si è prodigato in una bella rimonta, raccogliendo una più che discreta quinta piazza. Certo è che il confronto con il compagno di squadra resta impietoso.
RACING POINT – Stroll sarà anche il “figlio di papà” che possiede il team, ma quando le condizioni sono difficili dimostra di avere delle qualità non indifferenti. Il suo quarto posto è un risultato da incorniciare, soprattutto perché quest’oggi ha fatto decisamente meglio di Sergio Perez, il quale si è attestato al settimo posto. È vero, il messicano potrebbe non essere al meglio fisicamente, ma quanto realizzato dal canadese è da applausi, perché ha dimostrato di poter essere un pilota degno della Formula 1 anche in virtù del suo talento, che non sarà quello di un fuoriclasse, ma è comunque rispettabile.
MCLAREN – Non pervenute. Se la Red Bull si è magicamente ritrovata alla domenica dopo aver sofferto il venerdì e il sabato, le difficoltà del team di Woking sono proseguite anche in gara. Carlos Sainz e Lando Norris hanno remato a centro gruppo, faticando per tutto il Gran Premio. Stavolta l’iberico si è preso la soddisfazione di fare meglio del britannico, arpionando un punticino (diventati due dopo la penalizzazione inflitta alle Haas), peraltro a discapito del futuro compagno di squadra Charles Leclerc. La peggior gara stagionale per le McLaren, senza se e senza ma.
RENAULT – Ormai hanno usucapito l’ottavo posto, occupato dalla Régie per la terza volta in altrettante gare. Daniel Ricciardo fa quello che può con il materiale a disposizione, racimolando quattro punti. Esteban Ocon invece non ha mai lasciato il segno, rimanendo perennemente lontano dal compagno di squadra e dalla zona punti. Basterà il ritorno di Fernando Alonso per ritrovare quantomeno un po’ di entusiasmo?
HAAS – Il team di matrice americana decide di sparigliare le carte a prescindere. Si opta per partire con le full wet, ma quando spunta il Sole prima del giro di formazione, si azzardano subito le slick. La mossa si rivela azzeccatissima, perché Kevin Magnussen e Romain Grosjean si ritrovano addirittura terzo e quarto dopo i pit-stop di tutti gli altri! Chiaramente i due non hanno avuto modo di tenere il ritmo delle vetture di testa, ma se il francese è naufragato, il danese è riuscito a resistere sino al 9° posto finale, permettendo alla squadra di marcare il primo punto stagionale dopo la penalizzazione di dieci secondi inflitta nel post-gara che ha fatto scivolare lo scandinavo alla decima piazza. Bravi loro a provarci e bravissimo Magnussen a capitalizzare l’intuizione.
ALPHA TAURI – La gara di Pierre Gasly è durata sedici giri, poi la sua power unit, che lo ha tormentato per tutto il weekend, è finita arrosto. Il francese è stato l’unico ritirato dell’intero Gran Premio. Un primato che sinceramente sarebbe stato preferibile evitare. Daniil Kvyat è stato uno dei primi ad avere l’intuizione di montare gomme slick, ma a differenza delle Haas non ha beneficiato del cambio pneumatici anticipato, concludendo dodicesimo. Neanche così malaccio, considerando come sia riuscito a tenersi alle spalle sia una McLaren che una Renault.
ALFA ROMEO – Un Gran Premio da comparse, come d’altronde è stato tutto il weekend. Kimi Räikkönen ha chiuso 16° e Antonio Giovinazzi 17°. Essere riusciti a battere le Williams è una magra consolazione, anche perché stavolta non ci sono neppure stati grandi miglioramenti sul passo gara.
WILLIAMS – Come avvenuto nel Gran Premio di Stiria, le buone prestazioni in qualifica non si sono ripetute in gara. Il team fondato da Sir Frank si è arrabattato nei bassifondi della classifica per tutto il Gran Premio, facendo da fanalino di coda. George Russell si è accontentato della diciottesima piazza, mentre Nicolas Latifi ha vissuto una giornata nera, anche a causa di una toccata con Carlos Sainz dopo il primo pit-stop.
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Foto: La Presse