Formula 1
F1, il pomo della discordia Racing Point. Sotto indagine e attaccata, ma Perez e Stroll volano
Ormai non si nasconde più. La Racing Point è a tutti gli effetti un top team. Lo ha dimostrato ampiamente oggi nel corso delle qualifiche del Gran Premio di Ungheria 2020 di Formula Uno, per due motivi. Sia per le prestazioni, con Lance Stroll terzo e Sergio Perez quarto domani in griglia, sia perchè nel corso della Q2 hanno tolto le gomme soft per montare le medie e passare il taglio come la Mercedes.
Già, la Mercedes. La monoposto che avrebbero copiato, almeno nella edizione W10 del 2019. L’unica ormai in grado di stare davanti alla RP20. Un caso che sta davvero squassano il Circus. La Racing Point ha davvero messo in pista la copia carbone della monoposto che un anno fa ha vinto il titolo? Ad occhio nudo (e lo si notava già nei test pre-stagionali di Barcellona) le due vetture appaiono identiche, e ora le performance dei piloti lo stanno davvero confermando.
Vi ricordate? Un anno fa Lance Stroll e Sergio Perez arrancavano in coda al gruppo. La RP19 appariva fragile, poco potente (nonostante il motore Mercedes) e, sostanzialmente, una macchina con più difetti che pregi, per essere gentili. Quest’anno, invece, tutto si è ribaltato. La vettura tinta di rosa è una freccia, no, non una Freccia d’argento, ma le prestazioni fanno paura, come i miglioramenti rispetto ad un anno fa.
Oggi, per esempio, Lance Stroll con il suo terzo posto ha migliorato di 3.2 secondi rispetto alla sua prestazione di un anno fa. Un cambio di passo che non ha spiegazioni logiche, senza andare a sfociare in un sospetto che appare sempre più una certezza. Anzi, in un solo settore della pista magiara il salto di qualità è di 1.2 secondi. Dati che non possono essere casuali. Qualcosa è successo tra Brackley (sede Mercedes) e Silverstone (sede Racing Point). Inutile far finta di nulla e girare attorno al discorso.
Che il team inglese abbia “preso spunto” dalla monoposto campione del mondo appare lampante. Se, invece, il passaggio di mano di disegni, dati, assetti e quant’altro, è stato volontario eh no, in quel caso il caso esploderebbe fragoroso. La Renault sei giorni fa ha lanciato il reclamo e scoperchiato il vaso di Pandora. Non sarà certo semplice dimostrare quel che è successo, ma la Racing Point non può più nascondere il suo incredibile potenziale, né tenere sotto traccia polemiche che si fanno sempre più vibranti giorno dopo giorno, gara dopo gara.
[sc name=”banner-article”]
CLICCA QUI PER ISCRIVERTI GRATIS ALLA NEWSLETTER DI OA SPORT
alessandro.passanti@oasport.it
Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Lapresse