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F1, il ritorno di Fernando Alonso: scelta logica della Renault e buona per il Circus

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La Renault è la mia famiglia. Qui ci sono miei ricordi più cari in F1: con loro ho vinto due titoli mondiali ma adesso guardo al futuro. Con orgoglio e immensa emozione torno nella squadra che mi ha dato la possibilità di correre all’inizio della mia carriera, e che adesso mi offre l’opportunità di esprimermi ai massimi livelli. Ho ambizioni in linea con il progetto del team: i loro progressi di questo inverno danno credibilità agli obiettivi per il 2022 e condividerò tutta la mia esperienza con tutti, dagli ingegneri ai meccanici e ai miei compagni di squadra. Il team vuole tornare sul podio, ha i mezzi giusti per farlo. Lo stesso posso dire di me“.

Sono queste le parole di Fernando Alonso, dopo l’ufficializzazione del suo ritorno in F1 l’anno venturo. Lo spagnolo aveva salutato il Circus nel 2018, al termine di una stagione deludente con la McLaren, non certo per sue responsabilità. E così, l’iberico dopo essersi disimpegnato piuttosto bene in altre specialità del Motorsport (due vittorie nella 24 Ore di Le Mans e il successo nella 24 Ore di Daytona) ed essersi messo alla prova anche nella Dakar 2020, ha scelto di riprovarci.

Un Alonso atto III, verrebbe da dire, perché per la terza volta in carriera Nando vestirà i colori del team anglo-francese. In questa squadra realizzò il sogno dei due titoli mondiali nel 2005 e nel 2006, sconfiggendo in quest’ultimo caso il Kaiser della Ferrari Michael Schumacher. Dopo la breve parentesi in McLaren (2007), il ritorno con il marchio transalpino ma nelle due stagioni del 2008 e del 2009 la vettura non gli consentì di lottare per le posizioni di vertice come avrebbe voluto. Seguì l’esperienza in Ferrari, con gli amari secondi posti del 2010, 2012 e del 2013, prima della chiosa definitiva con il Cavallino Rampante nel 2014. Poi nuovamente in McLaren e le discussioni di fuoco per le prestazioni del motore Honda.

Una storia quindi turbolenta, in cui però il valore in pista di Fernando è sempre stato evidente, come forse anche il suo modo di essere diretto più del dovuto in alcune circostanze. Un atteggiamento che, spesso, è costato negli equilibri interni dei team in cui è stato. Tuttavia, in Renault potrebbe avere il contesto ideale, essendo l’uomo di esperienza che può dare qualcosa di importante per il team, oltre che essere performante. Certo, il francese Esteban Ocon dovrà preoccuparsi perché Nando ha fatto valere i canoni del leader sul tracciato spesso nella sua carriera, ma del resto è quello che vuole la scuderia per fare un salto di qualità. La scelta, da questo punto di vista, è logica e nello stesso tempo è un bene per il Circus, visto e considerato il personaggio Alonso.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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