Formula 1
F1, inizio di stagione da incubo per la Ferrari. Il 2020 è nella “top-ten dell’orrore” del Cavallino Rampante
Il primo trittico di gare del Mondiale di Formula Uno 2020 si è concluso. Ora ci sarà una settimana di pausa prima di altri tre weekend consecutivi di competizioni tra Silverstone e Barcellona. Con i Gran Premi di Austria, Stiria e Ungheria ormai entrati in archivio, si può tracciare un primo bilancio della stagione della Ferrari, i cui numeri sono davvero inquietanti. Andiamo a vedere perché.
Se non fosse stato per il secondo posto di Charles Leclerc a Spielberg, nel GP pesantemente condizionato dai ripetuti ingressi della Safety Car, la situazione del Cavallino Rampante sarebbe disastrosa. Infatti sinora il magro bottino ferrarista parla di due soli ingressi nelle prime sei posizioni, perché oltre alla piazza d’onore raccolta dal monegasco, la top-six è stata raggiunta esclusivamente da Sebastian Vettel, sesto nel Gran Premio d’Ungheria.
Ebbene, per trovare un inizio d’annata così scadente si deve tornare al 2014, quando nelle tre gare inaugurali arrivarono due quarti posti di Fernando Alonso. Vero che all’epoca non si ottennero podi, ma al tempo stesso ci furono cinque ingressi nelle prime dieci posizioni (contro i tre di quest’anno), per un totale di 33 punti, sei in più di quanti raccolti dalla Ferrari sinora nel 2020. Dunque, per trovare un inizio più deficitario di quello attuale si deve risalire al 2009, anno in cui nei tre GP iniziali il miglior risultato fu un 9° posto di Felipe Massa.
Tornando ancora più indietro nel tempo, per il Cavallino Rampante è raro trovare partenze di stagione in linea o peggiori di quella del 2020. Possono essere citati il 2005 (una seconda e una nona piazza per Barrichello, più una settima di Schumacher), il 1993 (un sesto posto di Berger e un ottavo di Alesi), il 1992 (una quarta piazza per Alesi e una quinta per Capelli), il 1986 (un quarto posto di Johansson e un decimo di Alboreto), il 1981 (sei ritiri in tre gare!) e il 1980 (un sedicesimo posto di Villeneuve come unico arrivo al traguardo). Andando ulteriormente a ritroso, si entra letteralmente in un’altra epoca, quando capitava che la Ferrari schierasse in pista una sola vettura, come avvenuto nel 1970 e nel 1969.
Dunque, si può affermare senza timore di smentita che le prime tre gare del 2020 rappresentino uno dei peggiori inizi di stagione nell’ultimo mezzo secolo di storia della Scuderia di Maranello. D’altronde, se applichiamo l’attuale sistema di punteggio ai risultati ottenuti dalla Ferrari nelle prime tre gare degli ultimi cinquanta campionati (dal 1971 a oggi), la top-ten dell’orrore sarebbe la seguente:
- 1981 (0 punti, sei ritiri)
- 1980 (0 punti, cinque ritiri)
- 2009 (2 punti)
- 1993 (12 punti)
- 1986 (13 punti)
- 1992 (20 punti)
- 2005 (26 punti)
- 2020 (27 punti)
- 2006 (32 punti)
- 2014 (33 punti)
Vanno però fatti dei distinguo. Nel 1981 il Cavallino Rampante schierava la 126CK, la propria prima monoposto in assoluto dotata di motore turbo. Nel 1992 si tentò la strada di ricreare l’effetto suolo usando le fiancate scavate, mentre nel 1993 si montavano per la prima volta sospensioni attive. Il 2005 e il 2009, invece, sono stati anni di rivoluzioni regolamentari. Quindi, in cinque delle sette stagioni in cui si partì peggio di quanto fatto sinora, veniva presentato in pista un progetto per forza di cose completamente nuovo, a differenza di questo 2020, in cui non c’è stato alcuno sconquasso né sul piano della normativa né su quello della direzione tecnica del team. Inoltre è vero che in questa top-ten è citato anche il 2006, anno in cui poi Michael Schumacher si giocò il Mondiale con Fernando Alonso, ma non va dimenticato come nelle prime tre gare fosse stata firmata una pole position. Niente a che vedere con quest’anno, in cui le Rosse non hanno mai guadagnato accesso neppure alla seconda fila.
Insomma, dati alla mano, non ci sono molte ragioni per essere ottimisti. La storia ci insegna che se la Ferrari parte così male, la prospettiva più rosea per il resto della stagione è quella di ottenere al massimo soddisfazioni estemporanee.
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paone_francesco[at]yahoo.it
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Foto: La Presse