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Formula 1

F1, la Ferrari ha sbagliato il progetto della SF1000. Macchina da rifare, versione B in Ungheria

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Come già accaduto nel 2019, la Ferrari ha nuovamente sbagliato il progetto iniziale della monoposto che prende parte al Mondiale di F1. Lo scorso anno la SF90 dovette attendere ben 12 gare prima di salire sul gradino più alto del podio a Spa con Charles Leclerc. Si trattava di una macchina velocissima in rettilineo, ma con evidenti lacune di natura aerodinamica ed in ingresso curva. La nuova SF1000 avrebbe dovuto risolvere in via definitiva i punti deboli evidenziati. A dicembre il team-principal Mattia Binotto affermava sicuro: “Non saremo i più veloci in rettilineo, ma saremo molto competitivi nelle curve“. La prima parte della promessa è stata mantenuta, non la seconda. Risultato? La Ferrari 2020 è lenta sia in rettilineo sia in curva. Una macchina da rifare quasi completamente e, non a caso, arriverà una versione B già a Budapest, come ha spiegato lo stesso Binotto: “Ci siamo accorti che dovevamo fare un passo indietro, speriamo che questo poi ci consenta da Budapest di farne tanti in avanti“.

I test di Barcellona non avevano mentito. Quelle dei ferraristi non erano state dichiarazioni di facciata, né tantomeno un bluff: in casa Ferrari certi giochetti non esistono, si tende sempre (fin troppo) a raccontare la realtà nuda e cruda. Senza giri di parole: il progetto SF1000 è nato male, è stato sbagliato. Oggi la monoposto pagava un gap tra i 5 ed i 7 km/h di differenza dalla Mercedes in termini di velocità di punta. In ingresso curva ha guadagnato qualcosa rispetto al 2019, ma non abbastanza. Risultato? Oggi, nelle prove libere, Charles Leclerc e Sebastian Vettel hanno fatto registrare tempi similari alle proprie prestazioni della passata stagione. Se la Mercedes appare ormai di un altro pianeta, sorretta dall’invenzione geniale del DAS (che verrà tuttavia vietato dal 2021), il Cavallino Rampante si è visto avvicinare (e forse superare…) dalla Racing Point, mentre anche McLaren e Renault non sono così distanti. Capitolo a parte merita la Red Bull, il cui potenziale andrà analizzato a fondo al termine delle qualifiche di domani.

Salvo cataclismi o problemi di affidabilità altrui, questa Ferrari non può ambire alla vittoria. Domenica Leclerc e Vettel dovranno provare a limitare i danni e cercare di portare a casa più punti possibili: il podio rappresenterebbe un risultato di extra-lusso. Sul passo gara, seppur a tratti, la scuderia di Maranello ha dimostrato di poter viaggiare su tempi non così dissimili da quelli della Racing Point. La strategia giocherà un ruolo determinante su una pista molto esigente per gli pneumatici. La Ferrari correrà in difesa per i primi due appuntamenti del Mondiale, poi, citando ancora Mattia Binotto, “dall’Ungheria vedremo il nostro vero potenziale“. Quando, lo ribadiamo, si vedrà in pista la versione B della SF1000. Per il secondo anno di fila il progetto iniziale della Ferrari non ha portato i frutti sperati. E’ probabile che Simone Resta, David Sanchez, Enrico Cardile e lo stesso Binotto, ovvero i progettisti della monoposto 2020, dovranno rendere approfondite spiegazioni al Consiglio di Amministrazione. Il rischio, tangibile, è che per la scuderia italiana si profili l’ennesimo anno di transizione nel bel mezzo di un’era Mercedes che non accenna ad arrestarsi.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Lapresse

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