Formula 1
F1, l’amore mai nato tra Leclerc e Vettel: tutte le scintille e gli incidenti dal 2019 ad oggi
Una regola non scritta in F1 è la seguente: se vuoi vincere, devi battere il compagno di squadra. Da quando è iniziata nel 2019 la convivenza sotto l’insegna del Cavallino Rampante del tedesco Sebastian Vettel e del monegasco Charles Leclerc, questo concetto è stato estremizzato. Nei fatti, gli screzi e i contratti tra i due alfieri di Maranello sono andati oltre il consentito.
Partendo dalla fine, ad aggiornare questa negativa serie di episodi è stato quanto avvenuto quest’oggi nel GP di Stiria 2020 (secondo round del Mondiale di F1): Vettel (10°) e Leclerc (14°) piuttosto arretrati in griglia, staccata violenta in curva-3 e il 22enne del Principato commette un grave errore di valutazione. Risultato? Crash tra i due con la SF1000 di Seb danneggiata pesantemente sul posteriore e quella di Charles con il fondo sul lato sinistro in uno stato precario. Ferrari, dunque ai box, e corsa finita prima del tempo. Davanti ai microfoni, Leclerc si prende tutte le responsabilità, ma come detto questo è solo l’ultimo episodio di una saga tra i due da non raccontare ai nipotini.
Riavvolgendo il nastro, si torna alle qualifiche di Monza nel 2019. Si ricorda il “Grazie, grazie” di Vettel, dopo la bandiera a scacchi della Q3, nei confronti dell’ingegnere di pista Riccardo Adami, nel giorno della pole di Leclerc davanti a Lewis Hamilton e a Valtteri Bottas. Il pubblico esultò, ma qualcosa non quadrava. Si era deciso infatti che il teutonico avrebbe dovuto tirare la scia a Charles nel primo tentativo dell’ultimo stint e lo stesso avrebbe dovuto fare il monegasco nel secondo. Tuttavia, il giovane ferrarista non rispettò le consegne e così il quattro volte campione del mondo non usufruì dell’aiuto del teammate.
A Singapore 2019, poi, nella domenica di festa della Rossa (doppietta Vettel-Leclerc) fu Leclerc a non accettare la strategia della Ferrari visto che lui – poleman – fu poi sopravanzato dal compagno di squadra nel valzer dei pit-stop: “Sinceramente non riesco proprio a capire la vostra scelta, ma ne discuteremo dopo. Immaginate come possa sentirmi in questo momento”, le parole del ragazzo del Principato.
E poi fu la volta di Sochi (Russia). Nel briefing pre-gara, con le due Rosse in prima (Leclerc) e terza posizione (Vettel) dopo le qualifiche, gli uomini di Maranello studiarono una strategia per garantire al tedesco una concreta possibilità di scavalcare Hamilton (secondo), in modo da piazzare entrambe le macchine davanti. Leclerc doveva agevolare il proprio compagno concedendogli la scia, grazie alla quale il sorpasso su Hamilton sarebbe stato cosa facile. E così fu. Ma poi la situazione prese una piega diversa: grazie alla scia, Vettel bruciò non soltanto Hamilton nei primi metri, ma anche Charles, prendendosi la vetta. Uno show via-radio ebbe inizio tra i due con il monegasco in attesa di una restituzione della posizione del teammate e con quest’ultimo che non riteneva di agevolare la manovra.
A chiosa, l’autoscontro in Brasile: a 4 giri dal termine Leclerc attaccò e superò Vettel in staccata al termine del rettilineo. Il tedesco reagì, prese la scia e provò il controsorpasso, ma le gomme delle due vetture si toccarono. Conclusione? Entrambi forarono e gara finita. Una storia di un rapporto in pista, quindi, decisamente contrastato…
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse