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F1, le 5 risposte attese dal GP d’Austria 2020: Ferrari, chi sei veramente?

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Signore e signori, finalmente si parte! Il Mondiale di Formula Uno 2020 è ai nastri di partenza. Dopo una lunghissima attesa e mille dubbi, la stagione è pronta a scattare dal Red Bull Ring dove si correrà in due weekend consecutivi. Che annata dobbiamo attenderci? Ci sarà maggiore equilibrio rispetto alle ultime edizioni oppure sarà un nuovo monologo del binomio Lewis Hamilton-Mercedes? Andiamo a scoprire gli aspetti più importanti di questo esordio sul tracciato incastonato nelle montagne della Stiria. 

La lunga sosta di 217 giorni avrà lasciato scorie a team e piloti?

Un record o quasi. Sette mesi, e oltre, di stop forzato. Come lo vivranno i piloti? Sarà davvero complicato rimettersi subito in carreggiata dal punto di vista fisico e di riflessi, contando che si correrà per 3 settimane consecutive. Un tour de force che rappresenterà una sfida non da poco per i protagonisti della Formula Uno. Nelle ultime giornate, proprio per questo, tutti i piloti hanno aumentano gli allenamenti e sfruttato filming day e test privati con macchine di due anni fa, per riprovare il brivido della guida. Anche questo sarà un aspetto di enorme rilevanza per il Gran Premio d’Austria.

La Mercedes sarà subito pronta per dominare la scena?

Sulla carta la risposta sembra davvero un “Sì” netto. Le W11, per quanto fatto vedere nei test pre-stagionali del Montmelò hanno letteralmente lasciato tutti a bocca aperta. Il riassunto è impietoso, per i rivali: velocità sui rettilinei di nuovo di primo livello, comportamento con le gomme ai livelli della perfezione e conduzione di curva impeccabile. Come se non bastasse il team di Brackley ha svelato al mondo anche il famigerato DAS che permette alle Frecce d’argento di procedere senza impatti aerodinamici nei tratti filanti e di avere un miglior inserimento in curva. In poche parole Lewis Hamilton e Valtteri Bottas sembrano davvero pronti a tornare al successo al Red Bull Ring.

La Red Bull sarà la rivale più credibile delle Frecce d’argento?

Anche in questo caso per quanto visto al Montmelò tutto sembrerebbe portare la Red Bull al ruolo di secondo incomodo per il titolo. Mai come in questo inizio di 2020, infatti, la monoposto di Milton Keynes ha dimostrato di essere davvero in forma e subito pronta a lottare per il Mondiale. La RB16 ha proseguito nella linea tracciata dalla sua edizione precedente e non ha nulla da temere nei confronti degli altri top team. Anche a livello di motore la Honda ha compiuto passi in avanti importanti per cui Max Verstappen (non ce ne voglia Alexander Albon) è davvero chiamato alla lotta per il bersaglio grosso, mai come quest’anno.

Che Ferrari vedremo al Red Bull Ring?

La grande, anzi grandissima domanda. Che SF1000 vedremo a Zeltweg? Quella ammirata al Montmelò, ovvero con tanti dubbi, oppure una monoposto finalmente pronta a combattere per il successo? Per quanto visto nei sei giorni catalani Charles Leclerc e Sebastian Vettel partono in terza fila dietro Mercedes e Red Bull. La vettura con il Cavallino Rampante ha dimostrato di essere migliorata a livello di curve lente, ma ha compiuto passi indietro sul dritto. Il comportamento con le gomme sembra ricalcare quanto visto un anno fa, mentre il grosso punto di domanda rimane il pacchetto aerodinamico che verrà portato, assieme alla nuova scatola del cambio. Se i passi in avanti arriveranno, i piloti di Maranello potranno essere davvero protagonisti.

I test avevano messo in mostra meno distanza tra top team e resto del gruppo. Sarà davvero così?

La speranza di vedere maggiore competizione in pista arriva da parte di tutti, Liberty Media in primis. Negli ultimi anni il gap tra Mercedes, Ferrari e Red Bull e resto del mondo era impietoso. Hamilton poteva scattare tranquillamente dai box per chiudere sul podio. In poche parole come si può parlare di spettacolo quanto i team di metà gruppo (non parliamo di Williams) hanno come unico obiettivo quello di evitare il doppiaggio? Durante i test pre-stagionali abbiamo visto McLaren, Racing Point e Renault (anche Alpha Tauri in alcuni momenti) avvicinarsi ai top team. Sarà così anche in questo Mondiale? Difficile, se non impossibile. I passi in avanti dovranno essere notevoli e costanti. La speranza di tutti, come detto, è che il divario si vada a chiudere ben prima della rivoluzione tecnica del 2022.

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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