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Formula 1
F1, pagelle GP Ungheria 2020: Hamilton e Mercedes strapotenti, Verstappen primo degli “umani”, la Ferrari affonda
Lewis Hamilton prosegue come un carro armato e vince anche il Gran Premio di Ungheria 2020 di Formula Uno. Sul circuito dell’Hungaroring bagnato dalla pioggia nelle fasi iniziali, il pilota inglese umilia letteralmente tutti i rivali e conferma che il settimo titolo iridato è il suo ovvio traguardo. Alle sue spalle Max Verstappen e Valtteri Bottas, mentre le Ferrari affondano sempre più e chiudono doppiate dopo una gara nella quale non hanno mai dato la sensazione di esserci. Andiamo, quindi, a consegnare le pagelle del Gran Premio di Ungheria.
LE PAGELLE DEL GRAN PREMIO DI UNGHERIA 2020 F1
Lewis Hamilton (Mercedes) 10: che dire…? Impressionante, dominante, inesorabile, assoluto. Un campione che raggiunge la vittoria numero 86 in carriera, che si lancia verso il settimo titolo iridato, e lo fa nella maniera più clamorosa possibile. Ha tra le mani un missile, non una vettura, e lui la spinge laddove nessuno può osare. Chiude con una facilità irrisoria, permettendosi anche il cambio gomme finale per il record sul giro in gara. Non sbaglia nulla, dalle qualifiche alla partenza sul bagnato. Imboccata curva 1 è sparito e non c’è stata storia. Se vuole può vincere tutte le gare quest’anno. Ce la farà?
Max Verstappen (Red Bull) 7.5: il primo dei “terrestri”. Mezzo voto in meno per l’erroraccio compiuto nel corso del giro di formazione che poteva davvero non metterlo in condizioni di partecipare. Da quel momento, tuttavia, fa il massimo e strappa un secondo posto di platino. Contro una Mercedes simile si lotterà per il terzo posto assoluto. Il favorito è lui con una Red Bull (voto 10 ai meccanici) che lo ha messo in gara nonostante i danni.
Valtteri Bottas (Mercedes) 6.5: paga una partenza pessima e si accontenta del minimo sindacale, ovvero del terzo posto. Nelle fasi finali prova a rimontare su Max Verstappen e tenta anche il sorpasso ma è troppo tardi. Gli occorrevano un paio di giri in più. Perde la gara e la vetta della classifica iridata. La sensazione è che se non sarà perfetto in ogni occasione non ci sarà storia.
Mercedes 10 e lode: semplicemente extraterrestri. Dopo sei anni di dominio assoluto si presentano al via del 2020 con una W11 che rischia di diventare una delle migliore vetture di sempre. Semplicemente perfetta e senza difetti. Impeccabile sempre e comunque e con il DAS a fare la differenza nei momenti clou scaldando le gomme più in fretta degli altri. Gli altri annaspano, loro schizzano due binari invisibili. Invisibili, proprio come le chance che i titoli numero sette non finiscano ancora una volta a Brackley. Cannibali e strapotenti.
Sebastian Vettel (Ferrari) e Charles Leclerc (Ferrari) 5: il voto è cumulativo. Il primo chiude al sesto posto e perde anche il duello finale con Alexander Albon con un errore in curva 3, il secondo finisce addirittura undicesimo. Entrambi doppiati, entrambi inermi con una SF1000 che non va. Mai. Non va col caldo o col freddo, non va sull’asciutto e sul bagnato e non va soprattutto quando ci sarebbe da spingere. La monoposto con il Cavallino Rampante non riesce a superare i rivali nemmeno con il DRS aperto. Una prestazione, l’ennesima, davvero penosa. La Ferrari (voto 2) è in alto mare e sta affondando sotto ogni punto di vista. I piloti fanno davvero quello che possono. Oggi le strategie hanno come sempre acuito i problemi. Leclerc ha perso una vita per colpa delle soft che non andavano e, dopo pochi giri, sono state devastate dal graining, mentre il tedesco faceva il massimo delle sue forze. Gli assetti erano totalmente sbagliati, con il monegasco che nel finale ha dovuto tirare i remi in barca per provare a rimanere nel tracciato. Siamo davanti ad uno degli anni più neri della storia recente della scuderia emiliana. Speriamo che Enzo Ferrari da lassù non si arrabbi troppo.
Lance Stroll (Racing Point) 7.5: parte terzo e conclude quarto, un grande risultato nonostante le difficoltà del bagnato. Il canadese voleva mettere a segno punti pesanti e ci riesce ampiamente. Rifila una paga notevole al suo compagno di scuderia che, solitamente, in gara non è secondo a nessuno, e questo non può che esaltarlo ulteriormente.
Sergio Perez (Racing Point) 6: ormai un settimo posto per le Racing Point non è un grande risultato. Oggi partiva dalla quarta posizione ma nelle fasi di avvio spreca tutto e si deve accontentare. Pensava che il suo vicino di box fosse un osso meno duro quest’anno…
Alexander Albon (Red Bull) 6.5: gara strana per il thailandese. Parte da dietro e piano piano spunta nelle posizioni che contano. Conclude quinto e supera anche Vettel nel finale. Non malissimo, quantomeno è l’ultimo dei non doppiati.
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Foto: Lapresse