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Formula 1
F1, primo GP di Stiria della storia. Perché è stato chiamato così il GP d’Austria bis…
Siamo giunti a mercoledì e siamo già pronti per il percorso di avvicinamento verso il secondo appuntamento del Mondiale di F1 2020. Il calendario, com’è ben noto, è compresso e non permette alcuna soluzione di continuità. Dopo l’esordio di domenica scorsa con il Gran Premio d’Austria sul tracciato del Red Bull Ring le squadre, per una volta, non hanno fatto armi e bagagli per trasferirsi altrove, perché nel fine settimana si tornerà a gareggiare sullo stesso circuito, cambierà solamente il nome. Vivremo, infatti, il primo Gran Premio della Stiria, un modo per diversificarsi rispetto al canonico Gran Premio che si disputa a Spielberg, dato che non si possono correre due corse con lo stesso nome nello stesso anno. Il trofeo che sarà assegnato domenica pomeriggio sarà intitolato alla Stiria, la regione del sud-est austriaco nel quale il Red Bull Ring prende scena. Una zona dominata dalle montagne e da scenari da cartolina. Tutto rimarrà immutato, tranne l’etichetta.
Non si tratta, tuttavia, di una “prima volta” assoluta pensando alla doppia corsa in un campionato. Dai tempi nei quali in Italia si correva sia a Monza sia ad Imola, oppure in Germania quando si gareggiava tra Hockenheim e Nurburgring, come la tripletta statunitense del 1982 con Long Beach, Detroit e Las Vegas oppure, come nel 1994, la doppietta nipponica tra Aida e Suzuka. Le gare, ovviamente, ebbero tutte nomi alternativi. Dal Gran Premio del Pacifico (Aida) al Gran Premio d’Europa (Nurburgring) oppure Gran Premio di San Marino (Imola). Proprio per questo motivo sarà Stiria e non, per esempio, Austria 2.
Il tracciato, come detto, sarà sempre il Red Bull Ring, con i suoi 4318 metri, le sue 10 curve, 7 a destra e 3 a sinistra ed il nuovo record in qualifica di Valtteri Bottas fissato in 1:02.939. In gara domenica scorsa il più veloce è stato Lando Norris in 1:07.475, anche se il record in assoluto rimane quello della gara del 2018 di Kimi Raikkonen in 1:06.957. A questo punto, vista anche l’esperienza dello scorso weekend, ci aspettiamo nuovi record sia in qualifica sia in gara che, quindi, nel caso andranno ad appartenere al Gran Premio della Stiria e non a quello d’Austria. Una particolarità che rimarrà negli annali, probabilmente, a lungo.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse