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F1, promossi e bocciati GP Austria 2020: Bottas, Leclerc e Norris su tutti, Vettel, Ferrari e la FIA dietro la lavagna

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Abbiamo vissuto un Gran Premio d’Austria davvero ricco di colpi di scena ed emozioni. Sul circuito del Red Bull Ring il primo appuntamento del Mondiale di F1 ha regalato spunti a pioggia, con diversi piloti sugli scudi, mentre altri hanno marcato visita. Andiamo, quindi, a scoprire chi si è comportato meglio in occasione dell’esordio nella nuova stagione.

PROMOSSI

Valtteri Bottas: un via del campionato davvero da incorniciare. Dopo la pole position di sabato il finlandese non sbaglia nulla. Ottimo per quanto riguarda lo scatto alla partenza, impeccabile durante e dopo le Safety Car, gestendo alla perfezione anche la situazione quando Hamilton si fa sotto e, soprattutto, negli ultimi concitati chilometri. Come un anno fa parte col botto dominando la scena.

Charles Leclerc: dopo una prima parte di gara nella quale, suo malgrado, corre più in difesa che all’attacco, con una monoposto letteralmente impresentabile, nel finale di gara si scatena. Il monegasco risale posizione dopo posizione e mette in scena sorpassi davvero spettacolari. Il giovane ferrarista c’è, come sempre, avrebbe bisogno di una macchina di ben altro livello…

Lando Norris: il talento britannico classe 1999 centra un podio davvero incredibile, il primo in carriera, ed è il terzo più giovane della storia a riuscirci. Disputa una gara di grande maturità, sempre nelle posizioni di vertice. con una fase conclusiva nella quale sfodera gli artigli, prima su Sergio Perez, quindi nel finire entro i cinque secondi di distacco da Lewis Hamilton. Un podio meritatissimo per uno di quei piloti che ci condurrà per mano per tanti anni.

Carlos Sainz: come sempre la domenica è la sua giornata migliore. Limitato dopo le qualifiche di sabato, cambia marcia nel corso del Gran Premio. Chiude con un buon quinto posto dopo diversi momenti non semplici ma completa una grande gara per la McLaren. Lando Norris chiude terzo, un motivo in più per dare il massimo sin da domenica prossima.

Antonio Giovinazzi: conclude in nona posizione e fa davvero il massimo con una monoposto che lo fa penare con una competitività che proprio non c’è. Come se non bastasse ci si mette anche il team richiamandolo ai box in ritardo nel corso dell’ultima Safety Car e lo rimanda all’ultimo posto. Risale con forza e dimostra di essere ripartito da dove aveva lasciato un anno fa.

BOCCIATI

Sebastian Vettel: il suo fine settimana era iniziato male con un opaco undicesimo posto in qualifica, e ieri in gara non è certo migliorato. Dopo un avvio sufficiente, nel quale recupera anche qualche posizione, la prima Safety Car gli rovina i piani a livello di strategia. Dopodiché commette il grave errore in ripartenza andando a toccare Carlos Sainz in curva 3 e, di conseguenza, girandosi come suo solito. Rovina tutto e non si riprende più. Conclude decimo più per disavventure altrui che meriti propri. Dà il via ad un’annata nella quale dovrà stringere i denti sotto molti punti di vista.

Ferrari: il secondo posto di Charles Leclerc non deve trarre in inganno. Senza le Safety Car il monegasco e Seb Vettel sarebbero stati doppiati. Dopo 25 giri, dopotutto, Leclerc accusava già 26 secondi di distacco dalla vetta. La SF1000 che, già al Montmelò aveva lasciato numerosi dubbi, ha addirittura mosso passi indietro nel weekend d’esordio. Il tanto atteso motore Ferrari che un anno fa dominava la scena è sparito e ora la vettura con il Cavallino Rampante è la più lenta del lotto. Difetti su difetti rendono la monoposto completamente da rivedere, contando che i rapporti interni, specie tra Mattia Binotto e Seb Vettel, sono ai minimi termini. La stagione inizia con un risultato eccellente ma con una sensazione disarmante di inferiorità. Urge una scossa.

FIA: dopo aver analizzato la situazione di sabato al termine della Q3 con un sostanziale “nulla di fatto” ieri vengono nuovamente chiamati in causa dalla Red Bull con un video davvero inequivocabile. Ad un’ora scarsa dal Gran Premio comminano tre posizioni di penalità al campione del mondo in maniera decisamente troppo tardiva. Lo si era visto già sabato, ampiamente, che il dolo c’era. Un esordio davvero pessimo per giudici e steward.

Lewis Hamilton: weekend davvero strano per il sei volte campione del mondo. Prima del via viene retrocesso di tre posizioni, dopodiché rimonta rabbiosamente e tenta di agguantare anche il fuggitivo Valtteri Bottas. Nel finale ogni sogno viene spezzato dal contatto con Alexander Albon nel quale non è particolarmente colpevole. I cinque secondi di penalità lo mandano fuori dal podio per 198 millesimi a vantaggio di Lando Norris e lo fanno masticare amaro. Sperava in ben altra gara al Red Bull Ring e proverà a rifarsi già domenica prossima.

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