Formula 1

F1, promossi e bocciati GP Stiria 2020: Hamilton e Verstappen perfetti, Leclerc mai così male

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Il Gran Premio di Stiria 2020 è andato in archivio con il netto successo di Lewis Hamilton, protagonista assoluto di un weekend da primo della classe al volante di una Mercedes nettamente superiore al resto della concorrenza. Oltre al britannico non sono mancate delle altre prestazioni individuali di rilievo tra cui quella di Sergio Perez e Lando Norris, mentre in casa Ferrari bisogna voltare pagina al più presto per dimenticare un round a dir poco disarmante ed allarmante sotto tutti i punti di vista. Andiamo a scoprire dunque chi si è comportato meglio e peggio in occasione del secondo fine settimana di fila al Red Bull Ring.

PROMOSSI

Lewis Hamilton: guida un’astronave, ma a parità di mezzo rifila quasi un secondo e mezzo al compagno di squadra in qualifica sul bagnato (1″2 al primo inseguitore) per poi gestire nel migliore dei modi la pole-position con una corsa solida e priva di sbavature. Serviva una reazione d’orgoglio dopo il round inaugurale e lui ha risposto da campionissimo.

Sergio Perez: eletto meritatamente dai fan il pilota del giorno in gara. Il messicano vola nelle libere del venerdì, soffre maledettamente in qualifica sotto la pioggia (17°, eliminato nel Q1) ma poi si scatena nuovamente sull’asciutto rimontando furiosamente fino ad arrivare a giocarsi il quarto posto con Albon. Danneggia l’ala nel tentativo di sorpasso e perde il quinto posto in extremis, ma la sua prestazione (anche in relazione al compagno) resta superlativa.

Max Verstappen: penalizzato dal rendimento della Red Bull, inferiore rispetto alle aspettative della vigilia, l’olandese porta la sua RB16 oltre il limite con una fantastica qualifica bagnata (2°) e con un passo gara pazzesco che gli permette di conservare la piazza d’onore fino a cinque tornate dalla fine nonostante un’alettone anteriore leggermente danneggiato ed una superiorità tecnica Mercedes devastante.

Lando Norris: fortunato per il secondo GP di fila negli episodi, si costruisce il quinto posto conclusivo grazie ad un’arrembante parte finale di gara in cui sfrutta gomme più fresche per superare il compagno Sainz (su ordine di scuderia) e per raggiungere il duo Ricciardo-Stroll. Le disavventure altrui lo promuovono dall’ottava alla quinta piazza, ma il giovane britannico si fa sempre trovare pronto e porta ancora a casa il massimo risultato possibile per il team McLaren.

Racing Point: terza forza in campo sull’asciutto al Red Bull Ring. Con una qualifica migliore (andata in scena con l’acqua) avrebbe portato a casa comodamente un quarto ed un quinto posto, si deve accontentare della fantastica sesta piazza di Perez in rimonta e di un buon settimo posto di Stroll. Deve ancora raccogliere appieno in termini di punti i frutti di una macchina molto competitiva tra le mani di un’ottima prima guida. Intanto ora è sotto indagine dopo il ricorso della Renault.

George Russell: va premiato per la sensazionale prestazione del sabato sul bagnato, in cui è passato per la prima volta in carriera al Q2 portando la Williams a scattare addirittura dall’undicesima casella in griglia di partenza nonostante una vettura attualmente da ultima fila (ma più vicina alla coda del gruppo rispetto al 2019). Aggressivo in partenza e nei primi giri per resistere a centro classifica, finisce sulla ghiaia in bagarre con una Haas e si limita a battere all’arrivo il compagno di squadra Latifi.

BOCCIATI

Ferrari: non c’è nulla da salvare in questo fine settimana per la scuderia di Maranello. Il nuovo pacchetto di aggiornamenti non ha migliorato più di tanto il rendimento della SF1000, relegata a centro gruppo per la seconda qualifica di fila a Spielberg (questa volta sul bagnato). In gara non c’è stato tempo di valutare il ritmo dei piloti, entrambi ritirati per un incidente provocato da Leclerc al primo giro.

Charles Leclerc: forse il peggior weekend in assoluto da quando è arrivato in Ferrari. Eliminato nel Q2 (11° tempo), battuto dal compagno di squadra e penalizzato di tre posizioni in griglia per una disattenzione in qualifica sotto la pioggia. Se possibile va ancora peggio domenica, azzardando una manovra fin troppo rischiosa in curva 3 al primo giro e provocando l’incidente che mette la parola fine alla gara delle due Rosse.

Alexander Albon: demolito senza mezzi termini dal compagno di squadra Verstappen. Il thailandese annaspa in qualifica su pista bagnata, poi si difende in gara portando a casa il quarto posto davanti a McLaren e Racing Point ma a un certo punto si ritrova senza traffico a 40″ di ritardo dall’altra Red Bull a parità di strategia e di soste effettuate.

Antonio Giovinazzi: perde il confronto diretto con il compagno Kimi Raikkonen in qualifica (19° per un testacoda a fine Q1), è protagonista di una super partenza in gara ma sulla lunga distanza il suo ritmo non è buono e si fa raggiungere e sopravanzare (rispettando l’ordine di scuderia) dal finnico. Alla fine è solo 14° (su 17 piloti arrivati al traguardo), alle spalle anche delle due Haas.

Pierre Gasly: bella prestazione sotto la pioggia al sabato, portando l’AlphaTauri in Q3 ed in quarta fila sulla griglia di partenza (7°). In gara però sprofonda, non opponendo grande resistenza agli attacchi avversari (con macchine più competitive) e facendo molta fatica a tenere un buon ritmo anche in relazione al compagno di squadra Kvyat. Il francese scivola fuori dalla zona punti al termine del valzer dei pit-stop e, dopo aver ceduto il passo a Kvyat, effettua una seconda sosta cercando una strategia alternativa (sperando in una Safety Car?) che lo relega in una disastrosa 15ma piazza, davanti solamente alle due Williams.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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