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F1, quali piste favorevoli alla Ferrari da qui a fine stagione? Il calendario non aiuta…

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Le prime tre gare del Mondiale di Formula Uno 2020 sono andate in archivio e per la Ferrari il piatto piange. Sinora l’unico risultato di rilievo è stato un fortunoso podio ottenuto da Charles Leclerc nel Gran Premio d’Austria. La SF1000 è una vettura piena di problemi, essendo priva di velocità di punta e al tempo stesso poco equilibrata sul piano dell’assetto, tanto da risultare un autentico rompicapo per piloti e ingegneri stessi. Per quanto visto sinora, l’impressione è che l’attuale monoposto riesca a dare il meglio di sé nei tratti più lenti delle piste. Proprio per questa ragione c’è poco da stare allegri. Infatti i circuiti in calendario nel proseguo del 2020 appaiono decisamente nemici del Cavallino Rampante.

I prossimi due Gran Premi (Gran Bretagna e “Settantesimo anniversario”) sono infatti programmati a Silverstone, un tracciato pieno di curve ad ampio raggio, ovvero un ambito dove la SF1000 soffre più di altre monoposto. Quantomeno il carico aerodinamico utilizzato sulla pista inglese, generalmente medio-alto, potrebbe dare una piccola mano alle Rosse. Cionondimeno, non è certo il contesto più adeguato per tentare di limitare i danni. La successiva gara in Spagna si terrà sulla pista di Montmelò, che è a tutti gli effetti completa. Non a caso viene utilizzata moltissimo per i test, proprio per la sua poliedricità. Proprio per questa ragione, però, si è già visto quale può essere il valore della Ferrari in tale contesto: a febbraio non solo pagava dazio da Mercedes e Red Bull, ma era alle spalle anche di Racing Point e McLaren. Sarà fondamentale essere delicati con le gomme, ma se si fatica a trovare un assetto bilanciato, il rischio è proprio quello di massacrare le coperture.

Archiviato il trittico anglo-iberico, per la Scuderia di Maranello la situazione rischia di precipitare. Il 30 agosto si correrà a Spa-Francorchamps, dove la potenza delle power unit è fondamentale, poiché ci sono tratti dove si tiene il gas aperto per oltre venti secondi. Considerando come il Cavallino Rampante sia costantemente in coda nella classifica relativa alle velocità di punta, le premesse sono pessime. Poi, il 6 settembre, si gareggia a Monza, il tempio della velocità. Ora come ora per la Ferrari non esiste pista peggiore di quella dove si disputerà il Gran Premio d’Italia. Quindi, il 13 settembre, appuntamento al Mugello, altro tracciato che per le Rosse potrebbe essere un incubo, visto il lunghissimo rettilineo e la serie di curve molto veloci che lo caratterizzano. Insomma, alla luce delle caratteristiche della SF1000, il trittico italo-belga si annuncia tremendo.

A questo punto per la Scuderia di Maranello potrebbe arrivare una boccata d’ossigeno. Il 27 settembre si correrà sul circuito cittadino di Sochi, il quale ha molti tratti tortuosi e piuttosto lenti, l’ideale per non venire eccessivamente sovrastati dalla concorrenza. Dopodiché non è ancora dato a sapersi quali saranno le successive piste. Molto probabilmente la stagione si chiuderà in Medio Oriente. L’autodromo del Bahrain non è propriamente il massimo della vita per il Cavallino Rampante, visto che ha caratteristiche simili a quelle di Zeltweg, dove sappiamo bene qual è stato il valore delle Rosse. Abu Dhabi potrebbe essere meno peggio, perché generalmente si utilizza un alto carico aerodinamico, il che ridurrebbe l’handicap della Ferrari in termini di velocità di punta. Certo è che i lunghi rettifili di Yas Marina non aiutano granché. Resta da capire quale sarà la “cerniera” tra Sochi e il Medio Oriente.

Si vocifera che possa si possa disputare un Gran Premio a Portimao, il che potrebbe non essere un male. Il tracciato portoghese è infatti di natura mista, con tante curve lente e rettilinei non molto lunghi. Un’eventuale gara a Hockenheim sarebbe piuttosto neutra per la Scuderia di Maranello, mentre un’ipotetica prova a Imola potrebbe permettere alle Rosse di difendersi, essendo quello del Santerno un circuito molto tecnico. Non è ancora chiaro se si volerà oltreoceano. Nel qual caso, Austin e Interlagos non sarebbero il massimo per il Cavallino Rampante, mentre Città del Messico, con il suo eterno rettilineo, sarebbe sicuramente una pista ostica. Probabilmente Montreal rappresenterebbe un tracciato meno penalizzante per la SF1000 di quello messicano. Infine, non è escluso che si possa gareggiare in Vietnam. Nel qual caso, la Ferrari non sarebbe certo avvantaggiata. Hanoi è infatti un tracciato cittadino atipico, essendo caratterizzato da rettifili lunghissimi, dove la velocità di punta è fondamentale.

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Ricapitolando, già l’attuale monoposto partorita dalla Scuderia di Maranello ha diverse lacune. In più il calendario complessivamente non aiuta, poiché le piste dalle caratteristiche sfavorevoli sono molte di più di quelle favorevoli. Quindi l’unica speranza è che le evoluzioni apportate alla vettura possano migliorare la situazione, perché, ora come ora, alla voce “tracciati” il resto del 2020 non ispira molta fiducia.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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