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Formula 1
F1, Racing Point la macchina più migliorata dal 2019; Ferrari e Alfa Romeo le più peggiorate
Chi sale e chi scende. C’è chi ride soddisfatto e chi si lecca le ferite nel fine settimana del GP d’Austria 2020 di F1. Le qualifiche di ieri hanno messo in risalto delle squadre progredite a dismisura, altre arretrate in maniera preoccupante. Valori in campo che mutano in un Circus dove il minimo comune denominatore resta sempre la Mercedes.
Chi ha compiuto il balzo in avanti più netto è la Racing Point, miglioratasi di quasi un secondo rispetto al sabato del GP d’Austria 2019, per la precisione di ben 0.921. La monoposto inglese appare molto simile alla W10 della Mercedes 2019, qualcuno sostiene che si tratti addirittura di un clone. Fatto sta che Sergio Perez scatterà dalla sesta posizione, con concrete chance di concludere la gara nella top5: impensabile sino a sei mesi fa.
Un deciso passo in avanti anche per la Williams, capace di abbassare 737 millesimi rispetto al miglior tempo della scorsa annata. La storica scuderia anglosassone resta nelle retrovie, eppure il talentuoso George Russell si è messo alle spalle entrambe le Alfa Romeo. Di sicuro la Williams ora è una macchina perlomeno all’altezza della F1, lontana parente di quella che nel 2019 somigliava ad una F2.
Evidenti anche i progressi di Renault (-0.493) e McLaren (-0.473), mentre si sono migliorate anche AlphaTauri (-0.360) e Mercedes (0.323). E chissà che la scuderia campione del mondo non abbia guadagnato quei tre decimi proprio grazie all’introduzione del DAS. La Red Bull si è mantenuta sostanzialmente ad un livello equivalente, peggiorandosi di appena 0.038.
Sono invece regrediti a vista d’occhio tutti i team motorizzati Ferrari. La Haas è risultata più lenta di 6 decimi, il Cavallino Rampante di 0.920 e la Alfa Romeo addirittura di 1.119! In particolare Charles Leclerc aveva ottenuto la pole-position in 1’03″003 nel 2019, peggiorandosi ieri di quasi un secondo.
IL CONFRONTO DEI TEMPI TRA LE QUALIFICHE 2019 E 2020
federico.militello@oasport.it
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Foto: Lapresse