Formula 1
F1, Sebastian Vettel demotivato e travolto da Leclerc? Lo spettro di vivere un 2020 da comparsa
Il Gran Premio d’Austria ha lanciato molti spunti interessanti. C’è chi ha impressionato per classe e determinazione, come Charles Leclerc e Lando Norris, riusciti a splendere di luce propria. Al tempo stesso c’è anche chi ha colpito in negativo. Parliamo di Sebastian Vettel, resosi protagonista di una prestazione inquietante. A lasciare basiti non sono tanto le sue performance velocistiche, tutto sommato vicine a quelle del compagno di squadra, quanto la sconsiderata gestione della gara, apparsa quasi dilettantistica e non certo degna di un pilota che dovrebbe fare dell’esperienza il proprio punto di forza.
Non a caso, nella giornata di domenica, il tedesco è stato aspramente criticato anche in patria. Nico Rosberg, attualmente opinionista per RTL, ha detto senza mezzi termini come “quello attuale non sia più il Seb che conoscevamo. Nel tentare il sorpasso a Sainz ha commesso un grossolano errore di valutazione, ma il problema è che non si tratta di un caso isolato, bensì di una situazione che ormai si ripete di continuo. Inoltre, mi fa riflettere il modo in cui parla delle sue possibilità. Ha detto che la Ferrari vale al massimo un sesto o un settimo posto, quando Leclerc è comunque riuscito ad arrivare secondo!”. Anche Ralf Schumacher, ora commentatore per Sky Germania, è rimasto perplesso dall’accaduto: “Non capisco cosa stia succedendo a Sebastian. Un errore del genere te lo aspetti da un giovane esordiente, non da un quattro volte Campione del Mondo”.
Dubbi più che legittimi, sicuramente venuti a tutti gli spettatori della gara. Il punto è che Vettel appare davvero irriconoscibile ormai da un paio di anni, ovvero dall’uscita di pista a Hockenheim 2018, quando finì nella ghiaia quando era in testa. Quell’episodio sembra aver turbato la serenità di Seb, successivamente vistosi messo in secondo piano all’interno del team dalla prepotente ascesa di Leclerc. D’accordo, abbiamo visto una sola gara in questo 2020, ma le parole di Rosberg sono emblematiche. Gli errori di valutazione del trentatreenne tedesco quando c’è da sorpassare stanno diventando una costante.
In effetti, ciò che inquieta maggiormente di Vettel è il crollo verticale avuto nell’ultimo biennio, sublimato dalla gara di due giorni fa. Come detto da Ralf Schumacher si è comportato da pivellino, mentre la parte del campione navigato – capace di ottenere un risultato al di sopra del potenziale della monoposto – è stata recitata dal ventiduenne Leclerc. La parabola discendente è una dinamica fisiologica per chiunque. Purtroppo gli svarioni di Seb sono ormai troppi per non pensare che il tedesco l’abbia imboccata precocemente.
Si può discutere a lungo della decisione della Ferrari di scaricarlo prima ancora dell’inizio della stagione, in quanto la mossa potrebbe avere avuto una tempistica dannosa sia alla causa del team che del tedesco, poiché quest’ultimo rischia di essere completamente demotivato nella sua ultima annata in rosso. È proprio questo il fatto più allarmante, perché si fatica a ricordare un pilota capace di laurearsi Campione del mondo venire sovrastato in maniera così netta dal compagno di squadra come si è visto a Zeltweg.
Vengono alla memoria solamente due esempi. Jody Scheckter e Damon Hill. Nel 1980 il sudafricano perse per 1-13 il confronto diretto con Gilles Villeneuve in qualifica, marcando solamente 2 punti contro i 6 del canadese. Nel 1999 il britannico venne sconfitto 2-14 in qualifica da Heinz-Harald Frentzen, raccogliendo 7 punti a fronte dei 54 del tedesco. Sia Scheckter che Hill si ritirarono al termine di quella disgraziata stagione ed entrambi avevano in comune il fatto di essere ormai completamente demotivati.
Lo spettro è che anche Vettel in questo 2020 possa seguire il medesimo triste sentiero. I dubbi sollevati dalla prestazione di domenica negli osservatori tedeschi sono più che legittimi e sono stati confermati anche da Ross Brawn, il quale ha affermato che a suo modo di vedere Seb “è apparso sorpreso e shockato da quanto accaduto riguardo al suo contratto, il che potrebbe averlo destabilizzato”.
La speranza è che il pilota teutonico possa dimenticare in fretta quanto avvenuto nel Gran Premio d’Austria, puntando a rifarsi prontamente nel Gran Premio di Stiria. Perché se vuole restare in Formula 1, non è certo con performance come quelle di domenica che convincerà qualche team a offrirgli un contratto. Al tempo stesso, se questa sarà davvero la sua ultima stagione, allora tenere un rendimento all’altezza del suo passato sarebbe comunque nel suo interesse, poiché chiudere la carriera in maniera anonima non renderebbe giustizia a quanto realizzato nell’arco della carriera, considerando come sia stato capace di issarsi sul tetto del mondo per quattro volte. Insomma, qualunque sia il futuro di Seb, l’augurio è che riesca a invertire la tendenza, perché il primo ad avere tutto da guadagnare da un 2020 onorevole sarebbe lui stesso.
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Foto: La Presse