Formula 1

F1, Sebastian Vettel esaltato con la pioggia, Leclerc in difficoltà: i motivi di questa differenza in casa Ferrari

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Una delle notizie principali del venerdì del Gran Premio di Ungheria è rappresentata dal fatto che Sebastian Vettel abbia costantemente fatto meglio di Charles Leclerc, sia nella sessione mattutina che in quella pomeridiana sul bagnato, dove addirittura il tedesco ha inflitto un distacco di oltre 3” al compagno di squadra! Quali possono essere le ragioni di quanto avvenuto quest’oggi? Proviamo ad analizzarlo.

Innanzitutto va detto che le caratteristiche dell’Hungaroring potrebbero aver aiutato Vettel. Storicamente il teutonico ha sempre amato le vetture con molto carico aerodinamico, la cui assenza è per inciso il problema principale della Ferrari dell’ultimo biennio. Dunque Seb potrebbe aver beneficiato dell’assetto utilizzato in Ungheria, decisamente più “carico” rispetto a quello visto a Spielberg. Qualcuno si ricorda del fatto che l’unica vittoria del 2019 del teutonico sia arrivata proprio a Singapore, mentre nelle due gare precedenti (su piste decisamente più veloci), sia stato Leclerc a recitare la parte del leone? Inoltre, a proposito di assetto, dalle dichiarazioni dei due piloti l’impressione è che tendano a usare regolazioni molto diverse tra loro. Per esempio, durante il GP d’Austria è capitato di sentire Leclerc lamentarsi del sottosterzo, mentre Vettel faticava per il sovrasterzo.

Dunque, le condizioni di bagnato pomeridiane, unite alla pista ungherese potrebbero aver dato una grande mano al teutonico, che peraltro avrà sicuramente avuto voglia di dimostrare di non essere finito. Infatti, quando ieri si è sparsa la voce che Seb sarebbe ormai prossimo a firmare per l’Aston Martin e che a lasciargli il posto dovrebbe essere Sergio Perez, sui social network si è scatenato un pandemonio. Addirittura c’è chi è arrivato a sostenere che il team di Silverstone abbia deciso di ingaggiare un pilota “bollito”, rinunciando a uno ormai di valore superiore. D’accordo, chi corre in Formula 1 è un professionista e dovrebbe essere abituato a certe situazioni, ma certe reazioni potrebbero avere instillato motivazioni extra nella testa di Vettel.

Inoltre non bisogna dimenticarsi di come, in passato, il tedesco si sia reso protagonista di prestazioni clamorose sotto l’acqua. La prima vittoria della sua carriera arrivò nel 2008 proprio in una gara bagnata, durante la quale Seb riuscì a tenere tutti a bada pur correndo con una Toro Rosso. Il talento non si perde con il passare degli anni e, in fin dei conti, bisognerebbe ricordarsi che Sebastian Vettel nell’arco della sua carriera ha vinto 4 Mondiali e più di 50 Gran Premi. Quindi, potrà anche essere incline all’errore in questo momento storico, ma resta un personaggio che ha segnato un’epoca della Formula 1, dominandola come in pochi hanno saputo fare. Aveva l’auto migliore? Vero, ma il mito di Juan Manuel Fangio non si è forse creato grazie al fatto di disporre ogni anno della monoposto più performante? E, detto fuori dai denti, cosa ha vinto Lewis Hamilton tra il 2009 e il 2013, quando non aveva per le mani la vettura numero uno, come avviene ininterrottamente dal 2014?

Insomma, Vettel oggi ha probabilmente trovato uno sprazzo di quella classe cristallina che si è appannata negli ultimi anni. Con ogni probabilità, ha saputo adattarsi meglio alle condizioni della pista, facendo valere la sua grande esperienza. In tal senso, Charles Leclerc deve ancora costruire un bagaglio tecnico tale da permettergli di sovrastare rapidamente le difficoltà legate alle intemperie. Durante i team radio odierni si è lamentato dell’instabilità del posteriore della sua SF1000, indice di come probabilmente l’assetto scelto non fosse certo il migliore.

Ricapitolando, Seb ha saputo realizzare un “lampo rosso” grazie alla sua innata classe e, verosimilmente, al fatto di aver regolato il maniera migliore la monoposto rispetto al compagno di squadra, il quale per una volta, ha dovuto indiscutibilmente inchinarsi al più esperto teutonico. Un pizzico di motivazione in più nel cercare il tempo ha completato l’opera.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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