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Formula 1
F1, SF90 superiore alla SF1000? Ma la Ferrari non potrebbe usare la macchina del 2019: cosa dice il regolamento
E se avesse corso la SF90 ieri? I tifosi della Ferrari se la saranno fatta questa domanda, al termine del GP d’Austria, prima prova del Mondiale 2020 di F1. Sì perché le problematiche di velocità della SF1000, sia in rettilineo che in curva, erano state evidenziate nel quasi sconfortante confronto prestazionale tra le due “creature” di Maranello, con un differenziale in favore della monoposto più datata di quasi un secondo. Un po’ il fato e un po’ l’abilità di Charles Leclerc hanno fatto la differenza ed è arrivato un secondo posto su cui nessuno avrebbe potuto dire nulla.
Domanda: ma la Ferrari potrebbe usare la macchina dell’anno scorso a questo punto? La risposta è negativa. Per regolamento, le monoposto presentatisi a Spielberg saranno congelate in molte parti per essere mantenute tali anche nel 2020. Il motivo? Cercare di ridurre i costi. Pertanto in Austria con l’entrata in pista nelle prove libere del GP d’Austria del 3 luglio scatta il “freezing” di telaio, sistemi di sicurezza, trasmissione, pedali, sistema di alimentazione, impianto idraulico, cerchi, termocoperte, pinze dei freni e sistema Brake by wire, scambiatori di calore, la radio di bordo, il sistema per bere del pilota e le attrezzature per fare i pit stop.
La stagione prevederà dei tempi di sviluppo ridotti sulle parti omologabili e la definitiva decisione riguardo l’utilizzo dei due token a disposizione arriverà entro il 22 luglio. Si parla di un sistema che possa consentire di intervenire sul fronte aerodinamico, ma in maniera limitata. Il primo update, da questo punto di vista, è quello del menzionato 3 luglio definito “R1-2020” ed è anche per questo che le scuderie cercheranno in brevissimo tempo di apportare delle modifiche prima del blocco di alcune parti essenziali. Il secondo step di sviluppo aerodinamico “Mid-2020”, inizialmente previsto il 15 ottobre, è stato anticipato di un mese (15 settembre). Ciò significa che le squadre dovranno anticipare la programmazione e la progettazione di molti componenti della vettura di almeno un mese.
Per quanto riguarda le power unit, sarà concesso l’uso di sole due unità nella stagione 2020, se il calendario non dovesse contare più di 14 prove. Se invece vi fossero più GP, allora il limite sarebbe ancora una volta tre, come era in precedenza, ma il terzo motore dovrà essere congelato alla seconda specifica, vanificando eventuali evoluzioni in termini prestazionali. Tutte queste limitazioni spiegano che non si potrà rivoluzionare la SF1000 e si dovrà lavorare sui dettagli per cercare di minimizzare i difetti di una macchina nata decisamente male. In Ungheria ci si aspetta uno step evolutivo importante, ma forse a Maranello potrebbero anticipare i tempi.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse