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F1, Toto Wolff smentisce ordini di scuderia in codice. “Bottas e Hamilton liberi di lottare tra loro”

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Durante il Gran Premio d’Austria Valtteri Bottas e Lewis Hamilton sono a lungo stati impegnati in un duello sul filo dei decimi, spentosi poco prima del secondo ingresso della safety car. La lotta tra i due alfieri della Mercedes si è di fatto conclusa dopo una serie di messaggi radio, nei quali dal box è stato detto a entrambi i piloti di stare lontani dai cordoli. Subito dopo al finlandese è stato comunicato un criptico “Urgent Chassis Default Two One”, mentre il britannico ha alzato il piede in maniera marcata, cedendo terreno.

I malpensanti hanno speculato che, nella realtà dei fatti, la Mercedes abbia deciso di dare un ordine di scuderia. Visto l’enorme vantaggio accumulato sulla concorrenza si sarebbe optato per congelare le posizioni, allo scopo di non mettere in discussione la doppietta. In tal senso, l’ultimo messaggio radio avrebbe rappresentato un codice per confermare a Bottas che la situazione si era cristallizzata. Le malelingue hanno ricordato il famoso “Multi 21” comunicato dal muretto Red Bull a Mark Webber e Sebastian Vettel durante il Gran Premio di Malesia 2013, ovvero un messaggio in codice che intimava di congelare le posizioni, successivamente non rispettato dal tedesco, che superò l’australiano.

Interpellato in merito, Toto Wolff ha categoricamente smentito l’ordine di scuderia. “Non diventate paranoici! Quanto accaduto non c’entra niente con Multi 21” ha detto il manager austriaco ad Autosport.com, aggiungendo poi che “di sicuro non avremmo mai spento sul nascere una lotta nelle prime gare della stagione. Lewis e Valtteri erano completamente liberi di correre l’uno contro l’altro. Ciò che abbiamo fatto è stato di raccomandare loro di stare lontani dai cordoli. Inoltre visto il grande vantaggio sull’avversario più vicino, abbiamo detto a entrambi di usare una mappatura conservativa sulle power unit. Non c’è stato nessun ordine di squadra, né in codice, né diretto”.

In realtà, alcuni osservatori hanno criticato il muretto Mercedes proprio per non aver dato un altro tipo di ordine. Se nei giri finali si fosse consentito a Hamilton, già penalizzato di 5”, di sorpassare Bottas, il britannico avrebbe potuto spingere a fondo e provare a salire sul podio. Al riguardo Wolff ha dichiarato che “con il senno di poi, forse avremmo potuto salvare la terza posizione. Tra di noi c’è stata una discussione, ma è diventata molto confusa. Facemmo una cosa del genere in Ungheria nel 2017, ma per poco non perdemmo il podio in favore di Max Verstappen. Avremmo dovuto spiegare a Valtteri la situazione, dicendogli che Lewis era stato penalizzato e, al tempo stesso, avremmo dovuto chiedere a Lewis di lasciare ripassare Valtteri nel corso dell’ultimo giro. Cosa sarebbe successo se Valtteri, con le hard, si fosse trovato Leclerc e Norris subito alle sue spalle con gomme fresche? Avremmo rischiato di non vincere la gara. Per questo si è deciso di non mandare Lewis, penalizzato, davanti. Era troppo complicato e avrebbe generato troppi pericoli”.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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