Nuoto artistico

Giorgio Minisini, nuoto artistico: “L’Italia sta crescendo in maniera esponenziale, la tradizione uno svantaggio per la Russia”

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Più forte dei pregiudizi, più forte di chi fatica ad accettare che l’arte del nuoto sincronizzato possa rappresentare la diversità di genere. Giorgio Minisini, nella danza in vasca, è stato un pioniere in Italia. Lui, capace di emozionare e di coinvolgere come pochi, attraverso le sue mirabili interpretazioni ha fatto breccia anche nel cuore di chi non è così esperto e non segue attivamente le gare del circuito internazionale, godendosi lo show solo delle grandi manifestazioni (Europei, Mondiali e Olimpiadi). 1 oro, 3 argenti e 2 bronzi mondiali e 4 argenti europei parlano chiaro della portata dell’atleta in questione, che gareggiando con Mariangela Perrupato e con Manila Flamini ha regalato perle di sport per il nostro Paese.

Per Giorgio, al momento, la strada a Cinque Cerchi è ancora preclusa, visto che la specialità del doppio misto non fa parte della programmazione a Cinque Cerchi. Un vero peccato, ma forse è solo questione di tempo…Ci spera Minisini perché una prova di questa tipologia merita la ribalta olimpica per il semplice fatto di quel che è: l’evidenza dell’essere uomo e dell’essere donna in piscina, comunicando a chi guarda ciò che può emozionare in modo diverso e non standardizzato: “La bellezza risiede proprio nel far arrivare agli spettatori quale sia il ruolo dell’uomo e della donna durante l’esercizio. Il lavoro in palestra, da parte mia, è importante proprio per fare in modo che questa diversità sia evidente, ma nello stesso tempo possa poi fondersi al meglio con le caratteristiche della mia partner“, le parole dell’azzurro, intervistato da OA Sport (in collaborazione con Sport2U), nel corso dell’ultima puntata di Swim2U condotta da Enrico Spada e da Giandomenico Tiseo.

Riavvolgendo il nastro, l’emozione dell’oro mondiale (2017) a Budapest nella routine tecnica è qualcosa che Giorgio ricorda molto volentieri: “Tra semifinale e finale, abbiamo compreso io e Manila (Flamini, ndr) che avremmo potuto farcela. Una sensazione speciale“. A Glasgow (Europei) e a Gwangju (Mondiali) sono arrivati degli argenti dal sapore un po’ amaro, ma Minisini è conscio che, al di là della forza della tradizione della Russia, l’Italia abbia una carta importante da giocare: “A mio parere, la nostra squadra sta crescendo in maniera esponenziale e soprattutto nella mia specialità noi possiamo sfruttare la voglia di sperimentare e di innovare. Uno spirito d’avanguardia mi verrebbe dire. Per questo, sono convinto che la Russia abbia questo svantaggio rispetto a realtà come la nostra, in quanto il loro modello è un po’ vecchia scuola e nei loro esercizi si evidenzia. Indubbiamente, quello in cui riescono a fare la differenza risiede nella preparazione giovanile, avendo un approccio molto più gerarchizzato rispetto al nostro e godendo di un gran numero di atleti. Tuttavia, in Italia penso che potremo ancora fare meglio“.

Voglia di novità che Giorgio respira da vicino anche per il cambiamento di partner a partire dalla stagione 2019-2020, visto che la menzionata Manila Flamini ha deciso di dedicarsi alla vita da mamma. Un nuovo connubio con Lucrezia Ruggiero iniziato con grande entusiasmo: “Una nuova esperienza, anche se noi ci conosciamo da diverso tempo visto che nuotiamo insieme nella nostra società (Aurelia Nuoto, ndr) da 8 anni e il legame emotivo già c’era. E’ stato facile per questo trovarsi bene in acqua e tante cose ci vengono naturali. Senza dubbio per me è un grande stimolo“.

LA VIDEO INTERVISTA A GIORGIO MINISINI

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Foto: LaPresse

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