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Giro d’Italia 2020: Remco Evenepoel è già il favorito. 64,7 km di cronometro e il messaggio in salita alla Vuelta a Burgos

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Remco Evenepoel sembra migliorare di corsa in corsa. Dopo le tonanti dimostrazioni di forza date a cronometro e su percorsi misti, agli scettici non era rimasto che dubitare delle sue doti su salite lunghe. D’altronde l’anno scorso aveva fatto buone prestazioni su erte come le Tre Cime di Lavaredo e la salita di Kartepe, ascesa principe del Giro di Turchia, ma qualcuno in grado di staccarlo lo aveva trovato. L’enfant prodige fiammingo, però, ha dissipato tutti gli interrogativi oggi, nella frazione della Vuelta a Burgos con arrivo in quota a Picon Blanco.

L’erta affrontata nella gara a tappe spagnola misura 8,5 chilometri e ha una pendenza media che sfiora il 9%. Sovente, la strada che s’inerpica sotto le ruote dei corridori, però, supera anche il 10%. Sulla carta non era nemmeno l’ascesa più adatta per Evenepoel, il quale, da passista-scalatore qual è, dovrebbe trovarsi meglio su salite lunghe e dalle pendenze un po’ più dolci. Il fuoriclasse della Deceuninck-Quick Step, tuttavia, con un’azione che potremmo financo definire di “Merckxiana” memoria, si è levato tutti di ruota con una progressione devastante, che non ha lasciato scampo nemmeno a scalatori del calibro di George Bennett, Esteban Chaves, Mikel Landa e Richard Carapaz.
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In ottica Giro d’Italia 2020, i dubbi rimasti sul belga sono davvero pochi. A cronometro, considerando che i chilometri sono anche aumentati dato che la prova contro il tempo palermitana è più lunga rispetto a quella che era in programma a Budapest, verosimilmente non farà prigionieri. Per rendersi conto di quanto vada forte in questa specialità, ci basta pensare ai distacchi abnormi dati in una prova di appena 15 chilometri alla Vuelta a San Juan, a inizio stagione. In quell’occasione Filippo Ganna, quattro volte iridato dell’inseguimento e bronzo mondiale a crono in carica, prese circa trenta secondi. Tutti gli altri, invece, subirono un passivo superiore al minuto.

In salita, come abbiamo visto, ormai ha pochissimi eguali al mondo. La squadra, se ad affiancarlo oltre a James Knox ci sarà lo Joao Almeida ammirato a Burgos e prima dello stop delle competizioni in Algarve, dovrebbe essere all’altezza. L’unico dubbio, ormai, è rimasta la tenuta sulle tre settimane, dato che Remco è alla prima esperienza in un grande giro. Ma se c’è una atleta che può vincere la Corsa Rosa al primo tentativo assoluto, quello è proprio il fiammingo, il quale più si fatica e più pare esaltarsi.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Romeo Deganello

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