MotoGP
MotoGP, analisi qualifiche GP Andalucia 2020. Viñales sbaglia, Quartararo ringrazia. Rossi e Bagnaia per il podio
Le qualifiche del Gran Premio di Andalucia di MotoGP si sono risolte con il prevedibile braccio di ferro tra Fabio Quartararo e Maverick Viñales, alfine vinto dal francese, che ha realizzato la seconda pole position della stagione e la quarta consecutiva. Hanno brillato anche i piloti italiani, grazie al terzo posto di Francesco Bagnaia e al quarto di Valentino Rossi. Andiamo, dunque, ad analizzare quanto avvenuto nel pomeriggio odierno.
Si era capito già da ieri che la pole position sarebbe stata un affare tra Quartararo e Viñales. Per la verità quest’oggi il favorito appariva essere lo spagnolo, il quale sembrava avere qualcosa in più sul giro secco. In effetti il venticinquenne iberico è stato più veloce del ventunenne francese, ma una sbavatura che lo ha leggermente portato oltre i track limits ha fatto sì che il suo miglior tempo non venisse considerato. Dunque valori confermati e bravo il transalpino a essere perfetto, a differenza del rivale. I due sono destinati a lottare per il successo anche in gara, dove però il più accreditato per la conquista della vittoria è proprio Quartararo, rivelatosi complessivamente più solido sul passo gara durante le prove libere.
La Yamaha è stata la grande protagonista delle qualifiche odierne, piazzando tutte le sue moto nelle prime due file. Un ottimo Rossi ha dimostrato che le difficoltà della scorsa settimana derivavano esclusivamente dall’incapacità di trovare un buon set-up. Stravolto l’assetto della sua moto, il Dottore è tornato istantaneamente competitivo, issandosi al quarto posto e candidandosi seriamente a salire sul podio in gara. Interessante la scelta di montare gomma morbida sia all’anteriore che al posteriore, mentre tutti gli altri compagni di marca hanno optato per una hard davanti. Bravo anche Franco Morbidelli, nonostante la sofferenza patita nell’FP3. Il romano ha risalito il più possibile la china, qualificandosi sesto dopo essere passato dalle forche caudine della Q1.
In casa Ducati sabato a due facce. Si può sorridere per la clamorosa performance di Bagnaia, l’unico in grado di avvicinarsi a Quartararo e Viñales in termini di velocità pura. “Pecco” aveva già fatto vedere durante le prove libere di avere in canna giri velocissimi, ma riuscirci a più riprese in qualifica è stata una splendida conferma. Andrà verificato il suo passo gara, ma alla luce di quanto visto oggi il piemontese è un serio pretendente al podio. Discreto Miller, settimo, mentre i centauri del team ufficiale si leccano le ferite. Al di là dell’undicesimo posto di Petrucci, è scoraggiante la prestazione di Andrea Dovizioso, mestamente quattordicesimo e costretto a partire dalla pancia del gruppo. Il trentaquattrenne forlivese è sembrato litigare costantemente con l’assetto di una moto instabile, soprattutto in frenata. Si tratta di un inaspettato passo indietro rispetto allo scorso weekend.
La KTM si può compiacere dei propri progressi. Oggi Miguel Oliveira è stato eccellente, facendo la differenza in Q1 per poi arpionare un’inaspettata quinta piazza. Peccato per la caduta di Pol Espargaro in Q2, altrimenti le moto austriache nelle prime due file avrebbero anche potuto essere più di una. In questo modo il ventinovenne spagnolo vede notevolmente ridotte le sue possibilità di salire sul podio, un traguardo che appariva fattibile alla luce dei risultati delle prove libere. Invece, si troverà a inseguire e arrivare tra i primi tre sarà decisamente più complicato.
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La Honda si trova in grandissima difficoltà a causa degli infortuni di Marc Marquez (che domani non correrà) e Cal Crutchlow. Nakagami fa quello che può per tenere alta la bandiera della Casa dell’ala dorata, ma chiaramente non può confrontarsi ad armi pari con lo scatenato quartetto Yamaha. Inoltre, nel contesto della MotoGP Alex Marquez appare ancora un autentico pesce fuor d’acqua. Si può fare un discorso simile per la Suzuki, costretta a difendersi con il volenteroso Mir visto che Rins è ben lontano dalla condizione migliore. L’Aprilia resta l’ultima ruota del carro, anche se domani Aleix Espargaro potrebbe ambire a chiudere quantomeno nella top-ten.
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Foto: La Presse