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MotoGP, Andrea Dovizioso: non ci siamo. Surclassato da Bagnaia, così il Mondiale è una chimera

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Una settimana fa Andrea Dovizioso concludeva il Gran Premio di Spagna con un terzo posto importante e la sensazione che la sua GP20 avesse imboccato finalmente la sua direzione. In un momento nel quale la dirigenza di Borgo Panigale lo aveva lasciato un po’ da solo per le non semplici questioni contrattuali, la moto tinta di rosso invece tornava a far sorridere il pilota romagnolo. Una positività e un entusiasmo che sono stati ampiamente spazzati via dal fine settimana del Gran Premio di Andalucia 2020 di MotoGP. Un passo indietro inatteso e quanto mai pesante per il forlivese. Quattordicesimo ieri in qualifica, sesto oggi in gara, ma solamente perchè davanti a lui diversi avversari hanno accusato noie meccaniche.

Per la Ducati la pista di Jerez de la Frontera non è mai stata una delle preferite, dato che i rettilinei sono pochi e brevi e la potenza del motore non può certo fare la differenza, ma in questo weekend i risultati sono stati davvero allarmanti. Jack Miller e Danilo Petrucci sono finiti nella ghiaia dopo un avvio ben poco scintillante, Andrea Dovizioso come detto ha concluso sesto, mentre l’unico che stava letteralmente volando, Francesco “Pecco” Bagnaia è stato messo ko sul più bello dal suo motore. Una fumata bianca che ha distrutto i sogni di gloria del torinese che, fino a quel momento, stava davvero facendo arrossire il team ufficiale.

Senza quella improvvida rottura, infatti, il campione del mondo della classe mediana del 2018 era pronto a salire sul podio per la prima volta in MotoGP, con un secondo posto che sarebbe stato assolutamente meritatissimo. Il campanello d’allarme è suonato in maniera fragorosa. Com’è possibile che un pilota del team Pramac possa distanziare così facilmente i due della squadra ufficiale? Come ha spiegato lo stesso Andrea Dovizioso, il piemontese è quello che sta interpretando nel migliore dei modi la frenata della GP20 in questo campionato. 

Tutti gli altri, quindi, dovranno adattarsi alla sua guida? Ovviamente no, ma nel caso di “Desmo Dovi” c’è tanto lavoro da svolgere. I progressi messi in mostra una settimana fa dovranno essere confermati al ritorno in pista di Brno. Le prossime tre gare, Repubblica Ceca e doppio Red Bull Ring, saranno il vero ago della bilancia della stagione per il romagnolo.
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Si tratta infatti di due piste ideali per la sua moto, nelle quali spesso ha vinto. Se Dovizioso sarà in grado di tornare a lottare per pole position e vittoria l’annata potrà prendere una direzione migliore. In caso contrario, invece, sarà imboccata una china davvero grigia. Le speranze di titolo passeranno da queste tre prove. Senza una reazione immediata la questione sarà solamente tra Fabio Quartararo, Maverick Vinales e Marc Marquez. Andrea Dovizioso vuole essere della lotta e, soprattutto, dimostrare che non è Francesco Bagnaia il punto di riferimento del team di Borgo Panigale. 

 

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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com

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