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MotoGP, Jack Miller: “Non posso lamentarmi della posizione di partenza, la nostra moto funziona bene qui”

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Comincia con un buon quinto posto in qualifica a Jerez de la Frontera la stagione 2020 di Jack Miller, futuro pilota del team factory Ducati al posto di Danilo Petrucci per il 2021. L’australiano del Team Pramac si è confermato molto competitivo sul giro secco, inserendosi in seconda fila sulla griglia di partenza in un circuito complicato per il suo stile di guida da quando è arrivato in MotoGP. Il 25enne nativo di Townsville, reduce da un ottimo campionato 2019 concluso in ottava piazza nella graduatoria finale, è stato preceduto dal compagno di squadra Francesco Bagnaia ma si è tolto la soddisfazione di fare meglio dei due piloti ufficiali Dovizioso e Petrucci.

Avevo una buona sensazione nelle qualifiche dopo le FP3 e le FP4 – ha spiegato l’australiano (fonte: Speedweek.com) – Quindi ho dato il massimo perché volevo davvero essere in prima o seconda fila. Dopo le FP4 dovevamo decidere esattamente quali pneumatici e quali set-up usare in gara. Nel complesso, non posso lamentarmi delle qualifiche e della posizione di partenza. L’episodio della caduta nel finale? La mia Ducati era ancora in moto dopo l’incidente, quindi sono andato rapidamente a premere il pulsante di spegnimento per spegnere il motore. All’improvviso ho sentito un altro incidente e una moto slittante, ho avuto paura. E quando me ne sono andato improvvisamente ho visto un commissario correre nella mia direzione. Così ho iniziato a camminare da solo, volevo uscire dalla zona di pericolo. Ma è andato tutto bene“.

Il talentuoso pilota oceanico è fiducioso anche in vista del Gran Premio, nonostante le sue difficoltà con le alte temperature del pomeriggio: “Dopo le FP1 di ieri stavamo pensando a come regolare il set-up per il caldo, perché ormai è dimostrato che siamo più forti al mattino che al pomeriggio. Nella stagione calda abbiamo difficoltà a girare e così via. Ora abbiamo cambiato il bilanciamento e nelle FP4 mi sono sentito abbastanza a mio agio con il set-up da gara. La nostra moto funziona davvero bene qui. Possiamo fare un buon uso della nostra potenza. Alcuni altri piloti si aspettano un ritmo di corsa lento. La maggior parte gira in 1’38”. Ma dopo le gare di Moto3 e Moto2, la pista sembrerà di nuovo vergine. Vedremo. Posso certamente fare degli 1’38” in gara. E se anche dovessimo rovinare tutto domani, avremo comunque la possibilità di fare meglio la prossima settimana”.

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Foto: Hafiz Johari / shutterstock.com

 

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