MotoGP

MotoGP, la grande occasione della Yamaha. M1 competitiva e pronta a sfruttare le eventuali difficoltà Honda

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Il 19 luglio a Jerez de la Frontera (Spagna) suonerà la campanella per il primo giorno di scuola della MotoGP. Dopo una lunga attesa – finalmente – si torna a correre. Tuttavia, considerando i “quadri” di Losail (sede dei test pre-stagionali), c’è chi può fregiarsi della media dell’otto e chi dovrà ricorrere a un approfondimento specifico per delle lacune. Di acqua ne è passata sotto i ponti, per via della pandemia, ma i riferimenti sono quelli…

Ad aver colpito l’attenzione dei “professori” sono state le Yamaha. A Iwata si è lavorato piuttosto bene: la M1 ha sfoggiato una percorrenza di curva in stile “Mercedes” in F1. Indubbiamente, l’introduzione della nuova gomma posteriore Michelin ha sorriso: maggior grip e carcassa più morbida. In un quadro del genere Maverick Vinales è entrato in modalità “Top Gun” e ha sciorinato prestazione pura e passo gara da paura, mentre la coppia in Petronas Fabio Quartararo/Franco Morbidelli è stata quella più convincente del lotto. Valentino Rossi, da questo punto di vista, ha bisogno di più tempo per affinare i “concetti”, ma se la moto giapponese confermerà i miglioramenti ci sarà da divertirsi.

Di fatto, la nuova Yamaha sembra essere nata bene, pur denunciando ancora qualche problema in accelerazione. Vinales l’ha sottolineato nel corso delle prove. Tuttavia, se si prendono in considerazione i valori citati, la squadra giapponese ha compiuto un bello step in avanti, soprattutto nel confronto con i rivali storici della Honda. A Tokyo, la situazione è ancora un po’ caotica. Nel corso delle prove invernali, il campione del mondo Marc Marquez ha provato una RC213V “versione 2019” trovando dei benefici, ma è chiaro che il pacchetto non sia al top. Aver guardato al passato è la certificazione delle difficoltà del team campione del mondo e la classe dell’asso nativo di Cervera (in recupero dai suoi guai fisici) non può bastare.

Di questo potrebbe approfittare la “creatura” dei tre diapason perché la sua guidabilità ha impressionato tutti, ma conoscendo Marquez niente dovrà essere lasciato al caso e sarà necessaria la perfezione, senza sottovalutare chiaramente la Ducati.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com

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