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MotoGP, Mondiale 2020: quale sarà il vero Valentino Rossi? A Jerez de la Frontera una probabile svolta tecnica

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Essere o non essere, questo è il problema. Non si vuol recitare l’Amleto di William Shakespeare, ma è chiaro che questo dubbio un po’ esistenziale riguardi Valentino Rossi. Nel doppio appuntamento a Jerez de la Frontera (Spagna), che ha dato il via alla stagione della MotoGP, si è potuto notare un andamento molto diverso del campione di Tavullia in termini di prestazioni: nella prima uscita completamente disperso e nella seconda veloce e convincente.

Quale sarà dunque il vero Rossi in questo 2020? Non facile dare una risposta, ma in Andalusia una svolta potrebbe esserci stata. Come manifestato in maniera molto incisiva dal “Dottore”, la Yamaha aveva deciso nell’ultimo periodo di puntare sul “nuovo che avanza”, ovvero lo spagnolo Maverick Vinales e il francese Fabio Quartararo. Una scelta che, guardando le prestazioni del transalpino soprattutto, non è errata perché il classe ’99 ha dato prova di essere molto maturato e in poco tempo, come i due successi in terra iberica certificano in maniera inequivocabile.

Tuttavia, la risposta della pista spagnola è anche quella di una competitività di Valentino nonostante l’inevitabile scorrere del tempo. Di fatto, a 41 anni, 5 mesi e 10 giorni il “46” ha ritrovato la top-3, cogliendo il 199° podio in MotoGP e il 235° fra tutte le classi, interrompendo un digiuno lungo 17 gare (dal 14 aprile 2019 ad Austin (Stati Uniti), dove il centauro del Bel Paese giunse secondo alle spalle dello spagnolo Alex Rins). Il messaggio del nove volte iridato, dunque, è quello di credere maggiormente in lui e di seguire le sue indicazioni in termini di messa a punto.

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Come testimoniato dal pilota italiano e dalla squadra giapponese, la M1 di Vale è stata settata in maniera molto diversa, per cercare di soddisfare quello che chiedeva. Ha dovuto battere i pugni Rossi e dopo quattro giorni un segnale dal Sol Levante è arrivato. Il circuito dell’Andalusia sembrerebbe aver dato ragione al “Dottore” che, con una base diversa, si augura di confermare questo trend a Brno (Repubblica Ceca) nel prossimo appuntamento del Mondiale (7-9 agosto). Sull’asfalto ceco si avranno ulteriori elementi per chiarire il dubbio amletico.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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