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MotoGP, Valentino Rossi e il passaggio alla Yamaha Petronas che potrebbe rivelarsi una fortuna dal 2021

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Una bella rivincita. Non vi sono dubbi che il terzo posto di ieri di Valentino Rossi abbia un significato speciale: il ritorno sul podio dopo 17 gare e soprattutto la dimostrazione di essere ancora competitivo sono aspetti che valgono più del risultato singolo a Jerez de la Frontera (Spagna).

Una gara difficile quella in terra andalusa, con temperature molto alte. Il 41enne Valentino ha fatto vedere di essere pronto fisicamente, capace di cogliere quello che la pista gli ha concesso e manifestando chiari segnali di vitalità. Certo, i problemi tecnici di Francesco “Pecco” Bagnaia e di Franco Morbidelli e l’assenza dello spagnolo Marc Marquez hanno pesato sull’andamento della corsa, ma Valentino era lì, non affondato come nella prima uscita stagionale. Tanti, dopo il primo round iridato, già si chiedevano se ne valeva la pena di continuare, viste le oggettive difficoltà.

Rossi non ha mollato e ha saputo imporre le proprie indicazioni alla Yamaha, che in quest’ultimo periodo ha scelto di seguire maggiormente la messa a punto chiesta dall’iberico Maverick Vinales e dal francese Fabio Quartararo (attuale leader del campionato), coppia del futuro nella squadra ufficiale. Vale, infatti, nel 2021 cambierà e sarà in sella alla M1 del Team Petronas, che sta consentendo proprio al transalpino di fare grandi cose.

Un ridimensionamento per il nove volte iridato? In apparenza perché i vantaggi potrebbero essere molteplici. L’arrivo nella squadra malese del “Dottore” potrebbe tradursi in un ruolo per lui da riferimento tecnico senza se e senza ma, avendo anche una moto ufficiale. Sarebbe lui al centro del progetto, a differenza di quanto avviene quest’anno, e quindi le problematiche politiche non vi dovrebbero essere.

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In secondo luogo, il Team Petronas sta dimostrando grandi qualità e le prestazioni di Fabio parlano chiaro. Probabilmente il transalpino porterà con sé qualche tecnico, ma appare evidente che la struttura è quella di un gruppo di lavoro molto ben preparato. Per questo, Valentino può sorridere all’idea di avere a disposizione uomini che potranno recepire ogni suo commento, traducendo in interventi senza troppe incertezze. In questo contesto, il trovarsi in una realtà “satellite” potrebbe essere per il campione di Tavullia tutt’altro che disprezzabile.

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Foto: LaPresse

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