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MotoGP, Valentino Rossi e la sfida ai 41 anni. Prime gare decisive per testare la competitività

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Mancano ormai pochi giorni, anzi ore, e la stagione 2020 della MotoGP finalmente potrà prendere il via. Com’è ben noto si inizierà a fare sul serio con il Gran Premio di Spagna, primo dei due appuntamenti sul tracciato di Jerez de la Frontera. La tanto attesa nuova annata, quindi, è pronta per il via dopo mille dubbi e incertezze. Anche per questo, vista la lunga attesa, sarà particolare e forse unica per numerosi motivi.

In primo luogo, per la motivazione più semplice, ovvero che l’avvio sarà a metà luglio e non ad inizio marzo come previsto, quindi per il fatto che avrà un calendario rivoluzionato e decisamente compresso, ma c’è dell’altro. Questo Mondiale 2020, infatti, potrebbe essere l’ultimo di Valentino Rossi. Come si è letto nelle ultime settimane gli scenari sembrano essere ormai ben delineati, ovvero con il nove volte campione del mondo che dovrebbe accasarsi nel team Yamaha Petronas dal 2021, ma ogni discorso è ancora in pieno divenire e deve essere messo nero su bianco.

Il nativo di Tavullia, incredibile a dirsi, è pronto per la sua venticinquesima stagione nel Motomondiale, ovvero un quarto di secolo, davvero un traguardo scintillante. Nonostante tutto il Dottore dimostra ogni volta di avere ancora dentro di sè una voglia immutata di correre e competere ai massimi livelli, anche se ultimamente la moto non lo ha propriamente assecondato a dovere, con uno stile di guida che mal si lega ad una M1 sempre più pensata in direzione di Maverick Vinales e Fabio Quartararo.

Valentino Rossi, con il suo carattere combattivo, non vuole certo gettare la spugna e vuole gustarsi nel migliore dei modi la fase finale della propria carriera. Senza l’emergenza sanitaria globale che ha messo in ginocchio il mondo e, di conseguenza, anche lo sport, c’erano buone chance che al termine del 2020 davvero si sarebbe potuta chiudere la sua epopea nel Motomondiale. Ma, per una leggenda simile, non avrebbe senso dire “addio” davanti a tribune vuote, senza pubblico e con un calendario ridotto. Si vivrebbe un senso di “incompleto” che proprio non si confà al pesarese.

Un pilota leggendario come il numero 46 dovrà ovviamente ricevere il giusto tributo per la sua carriera e, a quanto pare ormai scontato, questo non potrà che avvenire dal prossimo anno. Nel 2021 Valentino Rossi correrà ancora a meno di clamorosi cambi di programma. Il Dottore è pronto a sbarcare nel team Yamaha Petronas (alcune voci svelano che l’annuncio potrebbe già arrivare nel corso della conferenza stampa di Jerez de la Frontera), per prolungare ancora la sua spettacolare e inimitabile carriera.

L’esperienza nel team Yamaha ufficiale si è conclusa (e verrà sostituito proprio da Fabio Quartararo che andrà a fare coppia con Maverick Vinales) ma le prime gare di questa nuova annata consentiranno al pilota di Tavullia di capire se davvero la voglia di proseguire sarà ancora immutata e se la M1 si potrà portare maggiormente verso il suo stile di guida.

I test pre-stagionali di Losail e Sepang non avevano regalato grandi sorrisi al numero 46 più famoso del mondo, anzi, ma in MotoGP tutto può cambiare in tempi rapidi. Sarà così anche questa volta? Lo scopriremo incominciando dal prossimo weekend. Il Gran Premio di Spagna riporterà azione in pista e, finalmente, ci consentirà di vedere azione dopo quasi otto mesi di stop. Valentino Rossi è pronto per il suo venticinquesimo anno nel Motomondiale. Sicuri che sarà l’ultimo?

 
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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Imanol Lavcor / Shutterstock.com

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